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Segregata, picchiata e seviziata dal convivente: l'allarme è scattato ieri mattina alle 6 a Nardò, quando una donna si è presentata in pigiama, evidentemente spaventata, in commissariato e ha denunciato di essere scappata da un convivente violento.
La 42enne, di nazionalità rumena, è stata ricoverata all'ospedale di Copertino per controlli: aveva evidenti segni di percosse e violenza sessuale.
La storia nasce ad agosto del 2015, quando sboccia una relazione tra la 42enne e un 31enne, Alexei Florea, sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per riduzione in schiavitù, sequestro di persona e violenza sessuale.
La relazione degenra alla fine di gennaio, quando i due vanno a convivere e l'uomo diventa violento. In un'occasione colpisce la donna con un colpo alla nuca che la tramortisce. Il rapporto peggiora: il 31 gennaio, dopo aver picchiato la donna pressandole un cuscino sulla bocca per non farla urlare, l'uomo le taglia i capelli, geloso della sua bellezza, e le urina addosso, somministrandole poi un calmante.
All'uomo è contestato anche il sequestro di persona perché la donna non poteva uscire da sola da casa e quando l'uomo era fuori, lei veniva rinchiusa nell'appartamento. Gli episodi più brutti risalgono a qualche giorno fa, quando l'uomo lega i polsi della donna con del nastro adesivo bianco e le chiede di scegliere se buttarsi in mare, essere uccisa o prostituirsi, probabilmente perché, essendo disoccupato, voleva sfruttare la donna per avere un reddito. Nella stessa occasione, l'uomo costringe la compagna a mangiare le sue feci, riprendendola con un telefonino e inviando poi il filmato a quello che riteneva essere il suo rivale.
L'uomo è stato sorpreso vicino alla sua auto, con un portafogli con tremila euro in tasca e le valigie, pronto per scappare. Non ha avuto alcuna reazione quando è stato sottoposto a fermo di polizia.
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Quotidiano Di Puglia