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«Ti ammazzo, ti devo uccidere, tu sei la cancara, devi morire». E poi calci e pugni contro la compagna. Un uomo di 40 anni residente a Scorrano è stato rinviato a giudizio a seguito della richiesta di giudizio immediato chiesta dal pubblico ministero Erika Masetti. Il processo inizierà il prossimo 25 marzo dinanzi al giudice Fabrizio Malagnino.
Cos'è successo
L'uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia, perché in numerose occasioni, sotto l'effetto di alcol e droga, avrebbe aggredito verbalmente la compagna, minacciando di ucciderla. L'avrebbe anche picchiata con calci e pugni. Il 14 maggio dello scorso anno l'avrebbe minacciata di morte e poi ancora colpita con un calcio e con diversi schiaffi. Quando la donna, per paura, si era rifugiata a casa della madre, il quarantenne avrebbe cercato di entrare rompendo il vetro della porta di ingresso e minacciando di morte entrambe le donne. Per quest'ultimo episodio, è anche accusato di danneggiamento. Inoltre, dovrà rispondere di porto abusivo di armi, per aver portato fuori dalla sua abitazione un coltello a serramanico.
Infine, il pm ha formulato l'accusa di violazione dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria: l'uomo, infatti, avrebbe contattato la donna telefonicamente nonostante il divieto di avvicinamento emesso nei suoi confronti dal Tribunale. Il 40enne è difeso dall'avvocato Vincenzo Blandolino, la donna dall'avvocato Arcangelo Corvaglia.
Quotidiano Di Puglia