Infiltrazioni mafiose a Scorrano, la decisione del Consiglio dei Ministri: commissari per altri sei mesi

Infiltrazioni mafiose a Scorrano, la decisione del Consiglio dei Ministri: commissari per altri sei mesi
I commissari prefettizi rimarranno alla guida del Comune di Scorrano per altri sei mesi. Lo ha deciso mercoledì sera il Consiglio dei Ministri, stabilendo una proroga...

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I commissari prefettizi rimarranno alla guida del Comune di Scorrano per altri sei mesi. Lo ha deciso mercoledì sera il Consiglio dei Ministri, stabilendo una proroga rispetto al primo commissariamento di 18 mesi (che sarebbe dovuto terminare a luglio prossimo), disposto con decreto del Presidente della Repubblica nel gennaio del 2020. Non si eleggerà quindi un nuovo sindaco a Scorrano il prossimo autunno, le amministrative slittano al 2022.

 

La proposta del Viminale


La proposta di proroga del commissariamento è arrivata dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, che evidentemente ha ritenuto non ancora completata l'opera di risanamento avviata dai commissari straordinari che si erano insediati quasi un anno e mezzo fa, cioè i viceprefetti Valeria Pastorelli e Adriana Famà e il funzionario economico-finanziario Serena Allegrini. Da qui la decisione del Consiglio dei Ministri di prorogare per altri sei mesi (da 18 a 24) lo scioglimento del Consiglio comunale.
All'origine del commissariamento c'è l'operazione Tornado del giugno del 2019, che portò all'arresto da parte dei carabinieri di Maglie di 30 membri del clan Amato, riconducibile alla Sacra Corona Unita. Le indagini hanno evidenziato l'esistenza di un accordo tra alcuni affiliati al clan e l'allora candidato sindaco Guido Stefanelli, che in quell'inchiesta è stato indagato a piede libero per concorso esterno in associazione mafiosa.

 

L'operazione Tornado

 

Secondo le indagini, i membri del clan lo avrebbero sostenuto alle elezioni che poi lo videro eletto nel 2017, mentre lui avrebbe ricambiato con l'aggiudicazione di appalti e servizi. In ballo c'era anche l'affidamento della gestione del parco La Favorita con chiosco bar e la gestione dei parcheggi a pagamento in corso di realizzazione nella zona dell'ospedale, vicino al campo sportivo e in piazza. Il sindaco Stefanelli si è sempre proclamato estraneo ai fatti, ed in effetti né l'affidamento dei parcheggi né la gestione del parco andarono in porto. Cosa che, però, costò al sindaco la rabbia dei sodali, i quali in un'occasione lo minacciarono puntandogli contro una pistola e in un'altra fecero esplodere un grosso petardo contro la sua abitazione. Episodi gravi, che però il primo cittadino non denunciò. Stefanelli ha chiesto tramite i suoi legali - gli avvocati Luigi Corvaglia e Francesco Vergine - di essere giudicato con il rito abbreviato, cosa che gli garantirebbe lo sconto di un terzo della pena.


L'allora prefetto Maria Teresa Cucinotta, nella relazione inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, aveva sottolineato come «le circostanze analiticamente esaminate hanno rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Scorrano, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilità dell'istituzione locale nonché il pregiudizio degli interessi della collettività, rendendo necessario l'intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell'ente alla legalità. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia