Scomparso 43 anni fa, è caccia al complice del rapitore: «Il piccolo Mauro fu consegnato a qualcuno dopo il rapimento»

Scomparso 43 anni fa, è caccia al complice del rapitore: «Il piccolo Mauro fu consegnato a qualcuno dopo il rapimento»
Un'altra persona potrebbe essere coinvolta nella scomparsa di Mauro Romano, del quale non si hanno più notizie dal 21 giugno del 1977, quando il bimbo aveva 6 anni. Le...

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Un'altra persona potrebbe essere coinvolta nella scomparsa di Mauro Romano, del quale non si hanno più notizie dal 21 giugno del 1977, quando il bimbo aveva 6 anni. Le attenzioni degli investigatori si starebbero concentrando su qualcuno che potrebbe aver preso in consegna Mauro subito dopo il rapimento. Insomma, una persona diversa dal settantenne sospettato di averlo sequestrato, e dal 69enne A.S., di Racale, tuttora indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. L'ipotesi è che il bambino sia stato tenuto almeno per una notte in un casolare nella zona, prima di essere ceduto a qualcuno. A un gruppo di pedofili, forse; o finito in un giro di adozioni illegali. Quella della cessione del bambino è in effetti una delle piste seguite dagli investigatori.


Mauro venduto o ucciso dall'amico di famiglia? La rabbia della madre: «In casa con noi per anni, ora quell'uomo dica la verità»
Svolta nel caso del piccolo Mauro Romano, scomparso 43 anni fa: individuato il presunto sequestratore. Il bambino lo chiamava “zio”

I presupposti per ipotizzare la presenza di una persona che avrebbe custodito Mauro c'erano tutti già all'epoca del rapimento. All'indomani della scomparsa, infatti, le zone circostanti furono battute a tappeto dalle forze dell'ordine, dai volontari, dai cani addestrati a cercare le persone scomparse. Le tracce portarono in un casolare in località Castelforte, a tre chilometri da via Immacolata, dove Mauro fu rapito. Qui furono trovati un giaciglio di fortuna e un batuffolo di ovatta intriso di sostanza narcotizzante. E qualcuno all'epoca confidò agli investigatori che in quel casolare a Castelforte Mauro e i suoi amici giocavano a nascondino. Lo conoscevano, quindi. Un motivo in più per ipotizzare che il bimbo sia stato portato fin lì senza essere costretto in alcun modo.

All'epoca non si parlava ancora dell'esame del Dna come tecnica di identificazione di un individuo. Oggi è un metodo all'ordine del giorno. Quel batuffolo di ovatta è stato conservato? Sarà possibile analizzarlo, eventualmente? La Procura ha rispolverato quegli atti, intenzionata a capire effettivamente se questa sia una pista da seguire.

Negli ultimi giorni le indagini sulla scomparsa di Mauro hanno subìto un'improvvisa accelerata. È stata individuata la persona che avrebbe rapito il bambino mentre giocava vicino a casa dei nonni: un giovane che all'epoca aveva 27 anni; una persona di famiglia, che Mauro chiamava zio. Uno che avrebbe frequentato casa Romano non solo prima del rapimento, ma anche dopo. Senza mai un tentennamento, senza mai avvertire lo scrupolo di dire quello che sapeva. Intanto i genitori del piccolo aspettano di conoscere la verità. Anche a distanza di 43 anni. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia