Soldi in cambio del trasferimento: un anno al militare

Soldi in cambio del trasferimento: un anno al militare
Un anno di reclusione al sottocapo della Guardia costiera di otranto arrestato il 23 maggio scorso con ‘accusa di aver intascato 1.000 euro da un collega, dietro alla...

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Un anno di reclusione al sottocapo della Guardia costiera di otranto arrestato il 23 maggio scorso con ‘accusa di aver intascato 1.000 euro da un collega, dietro alla promesso che sarebbe stato trasferito vicino la località di residenza. Il 32enne U.A., di San Cassiano ha patteggiato l’altro ieri la pena davanti al giudice per l’udienza preliminare Michele Toriello.

Pena, un anno di reclusione e 500 euro di multa, concordata dall’avvocato difensore Daniele Petracca con il pubblico ministero della Procura di Lecce titolare del fascicolo. Pena ritenuta congrua dal giudice. La sentenza ha previsto la sospensione condizionale della pena e la non menzione nel casellario giudiziario, come anche la revoca della misura interdittiva allo svolgimento delle mansioni di militare della Guardia costiera, applicata dal giudice Stefano Sernia dopo l’interrogatorio di convalida e che andò a sostituire gli arresti domiciliari a cui l’imputato fu sottoposto per tre giorni.
Millantato credito, l’ipotesi di reato dell’inchiesta e del processo. A dare il via alle indagini fu il militare in procinto di essere trasferito da Otranto: raccontò U.A. che lo avrebbe avvicinato per fargli presente di fare parte di una organizzazione a più livelli, fino al comando generale di Roma, capace di pilotare i trasferimenti. Un canale privilegiato che, pagando, gli avrebbe potuto rendere la vita meno disagevole: garantito che sarebbe rimasto vicino casa.
 
Fece nomi e cognomi mentre il collega registrava tutto, A.C., prima di darsi appuntamento per la consegna del denaro. Per farsi dare quei mille euro che, a suo dire, sarebbero serviti a mettere in moto quel canale privilegiato. Per remunerare sottobanco le persone che si sarebbero spese per lui.
Il militare informò i suoi superiori. E così venne messo in atto un piano per prendere A.C. con le mani nel sacco: una consegna pilotata del denaro.
Si diedero appuntamento a Muro Lecce. L’imputato prese una busta con dieci banconote da 100 euro ciascuna, tutte intanto fotocopiate. Il tempo di passare nelle mani di A.C. e sbucarono i militari della Guardia costiera di Otranto.

A.C. finì ai domiciliari, il patteggiamento ha chiuso una vicenda che ha rischiato di macchiare l’immagine della Guardia costiera, se non fosse che è stata la stessa Guardia costiera a scoprirla e ad assicurare il responsabile alla giustizia. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia