Salice salentino, la casa del panettiere va all'asta: il paese si mobilita perché possa riacquistarla

Salice salentino, la casa del panettiere va all'asta: il paese si mobilita perché possa riacquistarla
La gente, il paese, una sola famiglia. Ché i legami non sono solo di sangue e parentela, e nelle piccole comunità, a dispetto delle relazioni effimere del tempo...

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La gente, il paese, una sola famiglia. Ché i legami non sono solo di sangue e parentela, e nelle piccole comunità, a dispetto delle relazioni effimere del tempo odierno, ancora tutti ci si conosce e ancora trionfa, splendidamente, l’aiuto solidale e reciproco. Succede a Salice Salentino, dove un uomo del posto, Matteo Giannotte, si ritrova protagonista, duplice e indiscusso, delle due facce di una stessa medaglia. È il panettiere del paese, lo conoscono tutti, la sua casa viene venduta all’asta, ma - ed è questa la parte migliore - i suoi compaesani si mobilitano per convincere l’acquirente a ripensarci, con tanto di raccolta firme.

È la casa dove l’uomo tuttora risiede: «Un piccolo paese - scrivono nella lettera indirizzata all’acquirente i vicini di casa, gli amici, ma anche la gente comune - è una grande famiglia e le difficoltà del singolo vengono spesso condivise da tutti. Per Matteo quella è “la sua casa” ed ha un valore speciale. Salice aiuta i suoi concittadini, non approfitta dei loro momenti di difficoltà». Nella loro richiesta c’è l’invito esplicito, rivolto all’acquirente - sembrerebbe una donna del posto - di accettare l’offerta di Matteo e di rivendergli dunque la sua casa.

 

Il post del panettiere

 

«Sentiamo il dovere di ringraziare tutti per l’affetto che ci state dimostrando - ha scritto Matteo Giannotte su Facebook - in soli due giorni centinaia di persone hanno firmato per dimostrarci il loro affetto e la loro vicinanza, e tanti altri ancora ci stanno chiedendo di poterlo fare. Ci teniamo a chiarire una cosa: noi non vogliamo criminalizzare nessuno, anzi, saremo i primi a ringraziare pubblicamente gli acquirenti se dovessero accogliere il nostro appello». Se dovesse accadere, insomma, ciò che ormai un intero paese si aspetta. Non fosse altro perché, come ha scritto lo stesso Matteo, il cuore suo e quello dei suoi familiari vivono - e vivranno sempre - tra le mura di quella casa.

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Quotidiano Di Puglia