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Immobili a vocazione residenziale ricavati attorno ai vecchi “caseddhi” della collina di Capilungo che degrada verso la marina di Alliste, nel Salento. Un villaggio turistico “diffuso” composto da 20 villette. Una lottizzazione abusiva. Diceva questo l’inchiesta ed ha detto questo il processo di primo grado sul progetto pilota “Abaco dei Trulli” voluto dall’amministrazione comunale di Alliste. Condannati a due anni di reclusione la ex dirigente dell’ufficio Tecnico comunale, l’ingegnere Luisella Guerrieri. E l’ex vicesindaco ed assessore alle Attività produttive Antonio Venneri. Condanne anche per i componenti del gruppo che ha elaborato il progetto pilota. E poi i tecnici progettisti di queste ristrutturazioni ritenute abusive perché realizzate con strutture portanti e solai in cemento armato, piscine, viali, servizi igienici, tettoie, pavimentazioni, nonché impianti idrici fognanti, idrici ed elettrici, depositi e recinzioni.
Lottizzazione abusiva perché quella zona è classificata agricola dal piano regolatore.
Le condanne
Questa la decisione del collegio giudicante. Due anni di reclusione per Luisella Guerrieri ed Antonio Venneri. Un anno e mezzo di arresto e 35mila euro di ammenda ad Antonio Luca Giovanni Rizzo; Gabriele Marasmi; Biancamaria Boiano; e Gioacchino Venneri. Un anno di arresto e 25mila euro di ammenda per Maria Grazia Protopapa; Giovanni Sandalo, Ester Benedetta Tarantino; Agnese Cimino; Massimo Cuman; Fabio Pizzolante; Luigi Alberto Casto; Federica Lombardo e Piero Lombardo, Massmiliano Mastroleo. Nove mesi di arresto e 20mila euro di ammenda per Carlo Ferrari; e Marie Christine Tossen.
Assolti i proprietari
Assolti i proprietari dei “caseddhi” e dei terreni annessi. Ci sono gli amministratori di due società immobiliari del Nord Italia, a conferma che il progetto “Abaco dei Trulli” abbia fatto gola a chi ha pensato di assicurarsi una residenza estiva con affaccio sulla campagne ed il mare blu cobalto del Salento. Gente di Cremona, Vicenza, Sondrio, Modena, del Belgio e di Roma.
Stiamo parlando dell’inchiesta che aveva visto la polizia provinciale sequestrare i 20 “caseddhi” con il decreto di sequestro preventivo del giudice per le indagini preliminari Michele Toriello. Disposta la demolizione delle oepre realizzate da Boiano, Ferrari, Tossen e Marasmi, nonchè la restituzione dei casieddhi agli imputati assolti.
Lottizzazione abusiva
Il magistrato titolare delle indagini, il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, ha contestato la lottizzazione abusiva e gli abusi edilizi, anche l’abuso di ufficio ed il deturpamento di bellezze naturali. L’abuso di ufficio è stato riconosciuto per l’ingegnere Guerrieri grazie al parere di regolarità tecnica dato al progetto ma - sostiene il capo di imputazione - in violazione degli strumenti urbanistici. Tutto a vantaggio dei proprietari dei terreni.
Le difese
A difendere gli imputati, gli avvocati Silvio Verri, Massimo Fasano, Mario Stefanizzi, Francesco Fasano, Viola Messa, Luigi Corvaglia, Francesco Fontana, Italo Foggetti, Massimo Bagno, Antonio Carullo, Fernando Corsano, Giacinto Mastroleo, Sabrina Conte, Damiano Cavalera, Fernando Corsano, Valentina Mele, Marco Calsolaro, Andrea Cera e Alessandro Schirinzi.
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