Commercio, tavolini all'aperto: proroga fino al 30 settembre

Commercio, tavolini all'aperto: proroga fino al 30 settembre
Tavolini e dehors prorogati fino al 30 settembre per chi è in regola (ma senza sconti o esoneri sul pagamento delle imposte) e domande semplificate per le nuove richieste...

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Tavolini e dehors prorogati fino al 30 settembre per chi è in regola (ma senza sconti o esoneri sul pagamento delle imposte) e domande semplificate per le nuove richieste di concessione per l’occupazione del suolo pubblico. Sono le novità che emergono dall’approvazione notturna delle modifiche al decreto Energia, alle commissioni Industria e Finanze del Senato e che riguardano il settore del commercio in vista della stagione estiva.

La nota dei senatori

I senatori della Lega Luca Briziarelli, Roberto Marti e Paolo Ripamonti hanno annunciato in una nota l’approvazione di un emendamento che prevede l’estensione delle agevolazioni burocratiche introdotte per la ripartenza post lockdown. «Una risposta concreta a quegli imprenditori che faticano ancora a riprendersi dall’emergenza sanitaria ed economica – si legge nella nota congiunta dei senatori -, e che ci chiedono con forza di non essere lasciati soli nella ripartenza post pandemica. Un altro piccolo passo verso la normalità e la ripresa».

Non serve rinnovare il permesso

Nello specifico l’emendamento prevede anche per le attività pugliesi la proroga dal 30 giugno al 30 settembre di quanto previsto dal decreto legge 137/2020 (Decreto Ristori) per l’utilizzazione temporanea di suolo pubblico. Tutti i bar, ristoranti e pubblici esercizi che hanno già ricevuto l’autorizzazione potranno continuare, previo pagamento, a usufruire di tavoli e sedie all’aperto per tutta la stagione estiva senza dover produrre alcuna nuova documentazione e soprattutto senza il pericolo di ricevere un “no” dalle amministrazioni. Dai Comuni, infatti, non potrà arrivare nessun diniego. «In questo momento di ripresa post pandemica, gli imprenditori e i commercianti – aggiunge Marti, capogruppo della commissione Industria al Senato - hanno bisogno di concentrarsi esclusivamente sul rilancio delle proprie attività e sull’accoglienza dei turisti. Non possiamo caricarli di incombenze burocratiche che spesso prevedono iter lunghi e inconciliabili con l’attività economica». 

Il caso Lecce: proroghe anche per altre categorie

E, quindi, si prospetta una estate più “facile” per le attività pugliesi e salentine, almeno dal punto di vista burocratico. In questo senso, a Lecce la scorsa settimana, durante l’ultimo Consiglio comunale è stata approvata una proposta a firma dei gruppi di maggioranza per impegnare il sindaco Carlo Salvemini e la giunta comunale a verificare (entro il 31 maggio) la possibile proroga d’ufficio al 30 settembre della validità di tutti i permessi riferiti a pubblici esercizi, attività artigianali, esercizi di vicinato con riferimento anche agli ampliamenti e spazi extra previsti durante la pandemia. Un assist significativo per far ripartire bar, ristoranti e locali, in difficoltà per la pandemia e per la guerra in Ucraina. La possibilità di una eventuale proroga è stata proposta con l’obiettivo di ottimizzare gli spazi esterni a disposizione e rimpinguare le casse dopo i salassi generati dal caro prezzi degli ultimi mesi. 

Le prime agevolazioni

Le prime agevolazioni per sostenere la ripresa economica di tutte le attività – insieme all’esenzione della Tosap disposta dal Governo – sono state introdotte nel 2020 proprio nel pieno dell’emergenza sanitaria. La deroga al Regolamento sui Dehors, la cui scadenza è attualmente prevista al 30 giugno, prevede tra le altre cose la riduzione della documentazione da presentare e delle indicazioni da riportare nella planimetria per gli esercizi che ampliano la superficie di somministrazione all’esterno e l’incremento delle superfici massime di occupazione di suolo pubblico per tavolini, sedie, con la possibilità di utilizzare gli spazi pubblici disponibili e i parcheggi pubblici a pagamento. La possibile nuova proroga è stata accolta con favore dagli imprenditori della movida, che vedono nel provvedimento «un aiuto per la ripresa di un comparto in difficoltà da due anni».

 

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Quotidiano Di Puglia