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«C’era molto fumo. Il ragazzo chiedeva aiuto, ma l’auto era bloccata e le porte non si aprivano», è il racconto di un testimone della tragedia che si è consumata nel tardo pomeriggio di martedì, intorno alle 19, lungo l’ultimo curvone della statale 274 in direzione Santa Maria di Leuca, nel territorio di Castrignano del Capo, dove un uomo di 42 anni, è morto carbonizzato nel giro di pochi minuti. La salma, recuperata nella tarda serata, si trova ora presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dov’è stata trasportata dopo il difficile recupero. Non è stata ancora formalmente identificata.
L'esame del Dna
Troppo gravi le condizioni per procedere al riconoscimento. Con molta probabilità, nelle prossime ore, verrà effettuato l’esame del Dna per avere maggiori certezze sull’identità del malcapitato. Dalla targa e dal telaio dell’auto, una Citroen Saxo verde, si è subito cercato di risalire al proprietario che, contattato più volte da amici e parenti sul cellulare, è risultato sempre non raggiungibile destando ulteriore allarme. La vittima è quindi ufficialmente ignota, ma tutto fa pensare che a perdere la vita sia stato Bernardo Loria, 42 anni, originario di Cosenza e residente a Casarano, socio e collaboratore di un locale a Santa Maria di Leuca. Sono stati contattati dai carabinieri il socio in affari e dei genitori, entrambi residenti in Calabria. Hanno raggiunto il nosocomio leccese già nella giornata di ieri. Sul corpo dell’uomo dovranno essere effettuati ulteriori esami.
Al momento non è stato ancora disposto il rilascio e non ci sono indicazioni in merito ai funerali e al luogo in cui si svolgeranno.
Gestiva un locale a Leuca
Chi lo ha conosciuto ha parlato di un ragazzo solare, simpatico e molto presente. Un uomo che amava stare con le persone, che sapeva divertirsi. Viveva solo e si era trasferito in Puglia da circa 8 anni. Qui, proprio a Santa Maria di Leuca, aveva deciso di avviare un progetto lavorativo importante nel mondo della ristorazione. Ogni anno, in questo periodo, dopo il grande lavoro della stagione estiva, partiva per la Calabria per far visita ai genitori e stare un po’ con la sua famiglia. Quest’anno sono stati i genitori a dover partire per la Puglia per un saluto al figlio, l’ultimo.
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