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l nuovo porto di Otranto accelera, il marina per yatch e maxi yatch ha formalmente iniziato il suo percorso di costruzione, mentre il porto interno sconta ancora le lungaggini dovute ad adempimenti burocratici. Ci sono due porti ad Otranto, meta turistica nel Salento: quello esistente che deve essere risistemato e finalizzato per i nuovi servizi e quello esterno, che si rivolge ad una clientela internazionale e luxury. Insomma, i due porti, quello di servizio e quello per lo sviluppo turistico, viaggiano ormai in parallelo. Una circostanza che nessuno avrebbe mai immaginato.
Il porto interno
Il porto interno di Otranto è alle prese con la lunghissima vicenda dei pontili che, proprio in questi giorni, dovrebbero essere installati. Installati sì, ma a regime ridotto a causa dell’impossibilità di eseguire il dragaggio completo del porto. Una lungaggine dovuta alla procedura di Valutazione di Impatto ambientale, ora superata, ma che ha portato i lavori a giungere in piena stagione turistica.
La soluzione sarà quella di installarli, ma con un mini dragaggio e depositando la sabbia affianco al grande Bastione dei Pelasgi, senza superare il pelo dell’acqua. Insomma, una soluzione tampone, che però darebbe il via ufficiale ai lavori di sistemazione che prevedono 750mila euro di finanziamento per il dragaggio e 1,2 milioni per la sistemazione del Molo San Nicola.
Il porto turistico
Il porto turistico esterno, invece, sembrava fermo fino a sei mesi fa. Ora ha subito una grande accelerazione ed il consigliere regionale e presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati sottolinea il successo dell’operazione: «È fatta. L’1 luglio sarà sottoscritto il contratto di concessione tra Regione Puglia e Società italiana per Condotte d’Acqua, finalizzato alla realizzazione del nuovo porto di Otranto.
Il futuro
Ora si assisterà ad una vera e propria competizione: finiranno i lavori prima i privati, oppure li termineranno prima gli enti pubblici? Questa la domanda, se vedrà la luce prima il porto esterno, piuttosto che la sistemazione di quello interno. Sulla vicenda restano problematiche e dubbi. Innanzitutto, a stagione inoltrata, quasi 40 operatori non hanno un posto in cui operare a causa della mancanza dei pontili. Il nuovo porto non sarà certo per loro. Ed infine a chi cederà il porto Condotte spa? Un indizio vede, dietro l’operazione, la firma di Fincantieri che ha fornito la sua certificazione Soa proprio a Condotte. Insomma, vedremo prima le barche da diporto, quelle dei diving, delle escursioni, i traghetti, oppure i maxi yatch? Non resta che attendere la fine dell’estate per saperlo.
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Quotidiano Di Puglia