Salento, offese e umiliazioni a un’anziana. Indagati marito e figlio avvocato

Violenza psicologica e fisica nei confronti di un’anziana donna (madre e moglie) e dei parenti: con l’accusa di maltrattamenti in famiglia sono stati raggiunti da un...

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Violenza psicologica e fisica nei confronti di un’anziana donna (madre e moglie) e dei parenti: con l’accusa di maltrattamenti in famiglia sono stati raggiunti da un provvedimento di divieto di avvicinamento ai famigliari un avvocato e il padre, un docente, entrambi del Capo di Leuca. 


Il più anziano dei due è accusato di aver compiuto «reiterati atti di vessazione e umiliazione» nei confronti della moglie che avrebbe denigrato sistematicamente, minacciato di uccidere, percosso. L’avrebbe spinta facendola urtare contro un mobile, le avrebbe sottratto il telefono cellulare, pretendendo che si occupasse in maniera esclusiva della casa, ne avrebbe gestito lo stipendio. La donna ha problemi di deambulazione e le avrebbe anche rivolto offese relative alla sua condizione. Avrebbe aggredito anche la figlia e il genero, in questo caso con l’aiuto del figlio. La querela della persona offesa risale al 7 luglio scorso (formulata al fianco dell’avvocato Francesca Conte). 

La denuncia 


A quanto riferito ai carabinieri la decisione sarebbe stata assunta dall’anziana, stanca di tollerare le presunte vessazioni. Il marito è stato descritto come «uomo prepotente e autoritario, solito a trattarla come una serva - si legge nel provvedimento emesso dal gip Anna Paola Capano su richiesta del pm Rosaria Petrolo - a sminuirla e offenderla dicendole frasi come “sei una storpia”». 
La figlia è stata ascoltata come persona informata sui fatti. A suo dire anche lei sarebbe stata «costantemente denigrata - si legge - dal padre padrone, che avrebbe maltrattato sia lei che la madre». Inoltre, il fratello avrebbe «condiviso la mentalità maschilista e l’attitudine alla sopraffazione del padre, mai schierandosi in sua difesa o della madre». 

Divieto di avvicinamento


Svolte le indagini, la Procura ha chiesto l’emissione di una misura, il divieto di avvicinamento alla dimora in cui abitano le persone offese e agli stessi parenti: il giudice per le indagini preliminari l’ha concessa. I due indagati che, difesi dall’avvocato Luigi Corvaglia affronteranno ora l’interrogatorio di garanzia e potranno fornire la propria versione dei fatti, dovranno mantenere una distanza non minore di trecento metri tanto dall’immobile quanto dai diretti interessati. E non potranno comunicare con loro con nessun mezzo: né con il telefono, e nemmeno in forma scritta o via web. 
Come si diceva, l’accusa si fonda sulle dichiarazioni della vittima e sui riscontri effettuati mediante l’ascolto dei testimoni. Oltre all’ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia, c’è quella di lesioni: stando a quanto emerso dai racconti, il più anziano dei due indagati avrebbe in una circostanza sottratto il girello alla moglie, strattonandola all’indietro e facendola cadere. 


Contestazioni tutte da verificare anche attraverso la versione dei fatti che l’avvocato e il padre potranno rendere al giudice per difendersi da quanto gli viene attribuito.
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Quotidiano Di Puglia