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Lavori di pubblica utilità, per mettersi alle spalle le accuse di aver timbrato il cartellino al distretto socio sanitario di Gagliano del Capo per poi assentarsi.
Nove dei 14 imputati hanno chiesto la messa alla prova, nell’udienza predibattimentale dinanzi al giudice Fabrizio Malagnino.
Le accuse
A invocare la messa alla prova, secondo un preciso programma: Angelo Pirelli, di Castrignano del Capo; Salvatore Panico, di Tricase; Marco Antonio De Pietro, di Salve, Rosalba Tamborrini di Presicce Acquarica, Mauizio Coluccia, di Tricase, Maria Rosaria Sergi di Castrignano del Capo, Raffaele Antonio Mariano di Castrignano del Capo, Salvatore Rao di Maglie (medico), Antonio Vantaggio, di Salve.
Nel novembre del 2022 furono eseguite tre misure interdittive. Truffa aggravata ai anni dello Stato la contestazione per coloro che furono ritenuti furbetti del cartellino, sulla base di una inchiesta coordinata dal pm Donatina Buffelli, e condotta dai Nas dei carabinieri in un periodo di dieci mesi compreso tra il 2021 e il 2022. I dipendenti furono pedinati e filmati da microcamere. La Asl è parte civile con l’avvocato Alfredo Cacciapaglia. Gli imputati sono difesi tra gli altri dagli avvocati Gabriella Mastrolia, Luigi e Alberto Corvaglia, Luigi Covella, Dario Paiano, Stefano Costantini.
Quotidiano Di Puglia