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Avrebbe carpito la fiducia di alcuni clienti, facendosi consegnare somme di denaro, carte bancomat, codici pin e documenti firmati in bianco per gestire i loro investimenti, finendo per impossessarsi di quasi 250mila euro.
Una consulente finanziaria di 58 anni originaria di Aradeo e residente a Nardò è finita a processo con l'accusa di appropriazione indebita in forza di un decreto di citazione diretta a giudizio firmato dal pubblico ministero Patrizia Ciccarese.
Gli episodi
Quattro gli episodi contestati. La donna avrebbe convinto una pensionata di 79 anni di Aradeo a consegnarle diverse somme di denaro per investimenti finanziari, inducendola ad aprire un conto presso il suo istituto di riferimento e facendosi consegnare la carta bancomat e il relativo pin: si è impossesata così di quasi 25mila euro. Ammontano a poco meno di 150mila euro, poi, gli importi sottratti ad un 76enne di Aradeo, anche lui convinto a consegnare alla donna imprecisate somme di denaro in contanti da destinare a investimenti, insieme alla carta bancomat e al pin, grazie ai quali avrebbe eseguito diversi prelievi.
Altri due anziani ultrasettantenni, sempre di Aradeo, si sarebbero visti sottrarre 34mila euro: la 58enne si sarebbe fatti consegnare diversi fogli firmati in bianco. Infine, con la stessa tecnica dei primi due casi, sarebbero stati tratti in inganno due 43enni di Galatina, che dal loro conto corrente avrebbero visto sparire quasi 43mila euro. Le parti offese dei primi tre presunti raggiri sono assistite dall'avvocato Francesco Vergine, le ultime due dall'avvocato Fernanda Minerba. A difendere l'imputato, invece, è l'avvocato Vito De Matteis. Le indagini sono scattate dopo le denunce alla guardia di finanza di Gallipoli
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