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Spento sette anni fa, l’ex pastificio Tandoi di Corigliano d’Otranto risorge dal fallimento e già a luglio potrebbe tornare produrre gli storici marchi Ambra e Pedone. Ma non più sotto la proprietà e la gestione dei fratelli Tandoi di Corato, bensì dell’imprenditore Salvatore Lubrano, amministratore della napoletana Armonie d’Italia srl. È il pastificio salentino diventato celebre come location del film “Mine vaganti” del regista Ferzan Ozpetek con Riccardo Scamarcio, Nicole Grimaudo e Alessandro Preziosi: immagini diventate icona per il cinema italiano.
Gli operai richiamati dalla nuova azienda
Era stata il sindaco Dina Manti - qualche settimana fa, ospite della Cgil ai Teatini - ad annunciare la rinascita della fabbrica situata sulla Lecce-Maglie per mano di un’azienda pugliese e l’immediato riassorbimento degli ex dipendenti.
Gli accordi con i marchi Pedone e Ambra
A confermare la chiusura dell’affare è Vito Milella, amministratore di Riacciarelli spa, la società toscana (attiva anche a Corato) che, a fine 2020, aveva rilevato il pastificio all’asta. Si tratta della stessa azienda che vendette i macchinari ai fratelli Tandoi. «La trattativa per la cessione del pastificio si è appena conclusa con esito positivo. Ricciarelli realizza macchinari per il settore agroalimentare e non è in alcun modo interessata a produrre e vendere pasta. I pastai - spiega Milella - sono i nostri clienti e noi non faremmo mai concorrenza nei loro confronti. Ricciarelli ha rilevato lo stabilimento, i macchinari e i brand Ambra e Pedone all’asta e li ha venduti alla Armonie d’Italia spa. Spero, com’è nei programmi dell’azienda napoletana - auspica l’imprenditore pistoiese - che le produzioni possano ripartire già in estate, dopo che la ristrutturazione sarà terminata e l’immobile consegnato alla nuova proprietà».
La fabbrica riaprirà presto
La rinascita del pastificio è, dunque, in cantiere. Da quanto si apprende, la società Armonie d’Italia aveva programmato il riavvio il 30 aprile e, per qualche ritardo, ha dovuto posticipare il termine al 30 giugno. Anche la riassunzione degli ex addetti di Tandoi è in agenda e Lubrano non lo nasconde. Ma, interpellato, l’amministratore della società campana (titolare del marchio “Adoro”) preferisce rinviare l’illustrazione del piano industriale al giorno in cui riceverà le chiavi della fabbrica e potrà effettivamente insediarvisi. Se tutto procederà per il meglio, il Salento avrà recuperato una - forse l’unica - delle industrie che ha visto crollare nell’ultimo decennio, e anche più. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia