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«Qui è un delirio, avevamo le bombe in testa». Quattro salentini in viaggio, bloccati a Tel Aviv, nella furia dei bombardamenti in Israele.
L'appello è stato lanciato sui social ieri da Giuseppe Migali, di Galatone, quando il gruppo era ancora fermo: «Situazione aereoporto Tel Aviv, abbandonati assieme ad altri italiani. Ma cosa aspettano a fare i voli di Stato dall'Italia? Gli aerei in partenza sono tutti zeppi, ed altri paesi tipo la Polonia si sta rimpatriando i suoi cittadini.
I contatti con la Farnesina
I turisti italiani sono in Israele per un viaggio non organizzato da tour operator. «Siamo in contatto con la Farnesina, ci stanno fornendo sostegno. Ma al momento non un modo per tornare a casa - spiega uno di loro, Giuseppe Migali, di Galatone - tutti i voli sono pieni per i prossimi quattro giorni. Vorremo solo tornare a casa, è stato orribile. Siamo finiti sotto le bombe, abbiamo paura. Non ci sono gli aerei».
Turisti dormono in aeroporto
L'aeroporto di Tel Aviv è strapieno di gente. La gran parte sono turisti che cercano un modo di rientrare in patria, al sicuro, e di allontanarsi dai luoghi improvvisamente flagellati da un conflitto violento. In uno scenario ancora molto incerto. Intanto da Aeroporti di Puglia si apprende che Ryanair ha annullato tutti i collegamenti per Tel Aviv. «Stiamo dormendo in aeroporto - aggiunge Migali - ce lo ha consigliato anche l'ambasciata. Noi vorremmo partire per destinazione ovunque, pur di andare via da qui».
Il sindaco di Galatone
Il sindaco di Galatone, Flavio Filoni, è in contatto con il suo concittadino e sta seguendo la vicenda di concerto con la Prefettura, nell'auspicio che possa sbloccarsi il prima possibile.
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