«Dialogo e confronto inesistenti, con il sindaco Paolo Perrone e con la ditta Monteco». Per questo, tutte le organizzazioni sindacali - Fp-Cgil, Fit-Cisl, Ult-Uil,...
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Lecce potrebbe risvegliarsi, insomma, sommersa di rifiuti se i lavoratori, inascoltati, decidessero d’improvviso di incrociare le braccia.
Ipotesi, questa, che i sindacati non ecludono affatto. Anzi.
Un passo indietro. Le organizzazioni sindacali hanno dichiarato lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente della Monteco già il 10 febbraio scorso e, «in applicazione di quanto previsto dalle normative in materia di sciopero dei servizi pubblici essenziali e prima della decisione di proclamare uno sciopero generale degli addetti impegnati nelle attività connesse ai servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani in città» avevano chiesto anche all’amministrazione comunale e all’impresa della famiglia Montinaro un incontro «per esperire il tentativo preventivo di “raffreddamento”», cioè per confrontarsi sulle criticità segnalate dai lavoratori e trovare un accordo.
Da allora, però, denunciano i sindacati, nulla si è mosso: «Protestiamo energicamente per l’atteggiamento del sindaco - scrivono - e della ditta Monteco che non hanno rispettato la legge per l’inesistente dialogo e confronto». E, di più, «denunciamo che, nel cantiere dei servizi, le irregolarità, il clima e le incomprensioni fra i lavoratori e i responsabili aziendali sono molto gravi e, in mancanza di relazioni sindacali corrette, non escludiamo improvvise fermate dal servizio».
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Quotidiano Di Puglia