Il riciclaggio di denaro sporco, nella nostro provincia, continua ad aumentare: lo conferma la Banca d'Italia. Un sintomo del male che, anno dopo anno, erode ricchezza e...
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Dottoressa Durante, parte dell'incremento, dunque, si spiega anche così. Anche la criminalità ha interessi e un agire più moderno, pervasivo e manageriale? Come è cambiata?
«Certamente sì. Lo confermano, del resto, le diverse, ultime relazioni semestrali: dallo stile classico, più avvezzo all'uso di armi ed esplosivo, al volto imprenditoriale di oggi, il cambiamento c'è stato. Ma sappiamo anche come affrontarlo».
In Puglia, le segnalazioni di operazioni sospette sono state 5.705 nel 2019, in aumento del +10,6% rispetto all'anno precedente. Che genere di reati stanno dietro queste operazioni?
«Va detto che la segnalazione di operazione sospetta (Sos) ha come obiettivo quello di far emergere movimentazioni, transizioni o reinvestimento di denaro o valori nel circuito economico legale oppure riguarda tentativi di riportare in superficie fondi di natura lecita, ma destinati a sostenere organizzazioni criminali. Molto spesso la segnalazione sottende non solo a episodi di riciclaggio, ma anche di evasione fiscale o, comunque, a tentativi di eludere l'aggressione al patrimonio da parte delle forze di polizia. Quanto ai reati alla base di tali operazioni abbiamo prevalentemente usura, estorsione, associazione mafiosa, traffico di armi e, in minima parte, traffico di stupefacenti. Non tralasciabile il settore degli appalti, di qualunque natura, che spesso è fonte di guadagno illecito, con grave pregiudizio per l'economia legale schiacciata dalla concorrenza sleale della criminalità».
Quali sono, nel Salento, le principali attività d'impresa a rischio?
«Slot, gioco d'azzardo e rifiuti sono certamente quelle che interessano tutto il territorio nazionale. Nella provincia leccese, in particolare, fra le attività a rischio restano l'agroalimentare, l'ambito turistico e della ristorazione».
La moneta virtuale, cioè i bitcoin, sono utilizzati anche dalla Sacra Corona Unita per riciclare denaro oppure no? Altre mafie ne fanno uso già da tempo.
«Qui il ricorso al bitcoin non è frequente. Nel nostro territorio si è più tradizionali, anche perché il bitcoin è utilizzato soprattutto per movimentare denaro a livello internazionale e per movimentarne grandi quantità oppure per sfuggire ai normali controlli finanziari e della Banca d'Italia. Da noi l'utilizzo di questa moneta è davvero residuale».
Ritiene che gli strumenti a disposizione di investigatori e procure siano adeguati, sufficienti a far fronte al problema del riciclaggio o pensa ci siano dei correttivi da apportare?
«Di strumenti a disposizione, normativi e tecnico operativi, ne abbiamo molti e i risultati ottenuti sul campo lo dimostrano. Fra i poteri del direttore della Dia, peraltro, c'è anche la possibilità di accesso e accertamenti nelle sedi degli operatori finanziari, bancari e professionali dai notai ai commercialisti - deputati all'obbligo di segnalazione: una procedura estremamente penetrante, là dove abbiamo la necessità di verificare sospetti di infiltrazioni mafiose. E' uno strumento di contrasto unico nei confronti di una criminalità avvezza a dimostrare il proprio potere attraverso l'inquinamento degli apparati finanziari». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia