Incassava il reddito di cittadinanza, ma lavorava al bar. Maximulta anche per il titolare

Incassava il reddito di cittadinanza, ma lavorava al bar. Maximulta anche per il titolare
Impiegava due dipendenti in nero, una dei quali, risultando disoccupata, continuava nel frattempo a percepire anche il reddito di cittadinanza. Non solo: all'interno del...

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Impiegava due dipendenti in nero, una dei quali, risultando disoccupata, continuava nel frattempo a percepire anche il reddito di cittadinanza. Non solo: all'interno del locale che è incappato nei controlli dei carabinieri, c'erano alcuni avventori che consumavano il caffè seduti comodamente al tavolino, per questo il titolare è stato denunciato, sanzionato e risponde anche del mancato rispetto delle norme anticovid.


C'è stato un po' di trambusto, domenica mattina, quando i carabinieri della locale stazione, insieme con i colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce, sono arrivati - ospiti non attesi - in un noto bar del centro di Galatina per un'ispezione volta al contrasto del fenomeno del lavoro nero ed anche alla verifica sul rispetto delle misure di prevenzione anticovid. Seduti ai tavolini - in una giornata festiva, in cui secondo le norme della zona rossa si poteva lavorare solo con l'asporto - c'erano dei clienti che consumavano i loro drink e che, alla vista delle divise, si sono dati precipitosamente alla fuga passando da un ingresso laterale.


All'interno del bar, i carabinieri hanno riscontrato come due dei dipendenti fossero impiegati in nero. Dagli approfondimenti successivi è risultato inoltre che una dei due dipendenti nel frattempo percepiva anche il reddito di cittadinanza, cosa che è costata la denuncia sia alla donna che al titolare del bar al quale, nel complesso, sono state anche comminate sanzioni per 10.300 euro, in parte perché non aveva sottoposto i dipendenti alla sorveglianza sanitaria, in parte perché non aveva verificato se la dipendente percepisse appunto il reddito di cittadinanza. A questa cifra si somma la multa per aver consentito ai clienti di effettuare la consumazione ai tavoli, in violazione delle norme anticovid.


L'attività è stata ora sospesa, in quanto più del 20% del personale era impiegato in nero e potrà riaprire solo quando il titolare pagherà la sanzione e dimostrerà di essersi messo in regola con le assunzioni.
I controlli da parte dei carabinieri del Nil proseguono a tappeto nei locali commerciali di Lecce e provincia. La scorsa settimana i militari si sono concentrati nel Basso Salento e a Tricase hanno sanzionato il titolare di un bar sia per il mancato rispetto delle norme anticovid che per aver installato un impianto di videosorveglianza non autorizzato.


Ancora, a Supersano e Ruffano hanno bussato alla porta di tre diversi bar ed hanno riscontrato delle irregolarità. Intanto, in tutti e tre gli esercizi commerciali è stata riscontrata la violazione delle norme anticovid, pertanto sono state elevate sanzioni da 400 euro l'una a ciascun titolare, per un totale di 1.200 euro. Inoltre, all'interno di uno dei bar è stato trovato un impianto di videosorveglianza perfettamente funzionante, che però non era stato autorizzato a norma di legge. Le verifiche proseguiranno anche nelle prossime settimane. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia