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Non è solo la sonora sconfitta di Cerignola di domenica scorsa (5-0) e quindi l'aspetto prettamente sportivo a tenere banco a Casarano nelle ultime ore. La Digos di Lecce avrebbe, infatti, aperto un'inchiesta su un presunto raid "punitivo" compiuto da alcuni ultras negli spogliatoi dello stadio "Giuseppe Capozza" il primo giorno di allenamento dopo la sconfitta interna del 26 aprile corso contro il Gravina.
La delusione per la sconfitta
Una sconfitta inattesa e pesante che è giunta in un momento decisivo della stagione in cui si stava ancora inseguendo l'obiettivo del primo posto.
L'indagine della Digos
Stando alle informazioni in possesso della Digos, una ventina di tifosi avrebbero accolto il ds Pitino prima che entrasse nell'impianto invitandolo a "togliere" il disturbo. Oltre alle parole, qualcuno lo avrebbe anche spintonato. Anche alcuni calciatori che stavano arrivando sul posto per la seduta di allenamento sarebbero stati "pregati" di andarsene. Un altro manipolo di ultras, cinque o forse più, invece, sarebbe riuscito ad entrare nello stadio e sgattaiolare all'interno degli spogliatoi per affrontare i giocatori. Un blitz nel corso del quale sarebbero volate offese pesanti e, ancor più grave, qualche ceffone, interrotto solo, pare, dall'intervento di alcuni dirigenti che hanno riportato la calma. Quanto accaduto avrebbe fatto saltare l'allenamento previsto ma non sarebbe passato inosservato se ora la Digos ha aperto un fascicolo per fare piena luce ed accertare eventuali responsabilità. La società guidata dal presidente Giampiero Maci, invece, al termine della partita ha intanto disposto, da domenica sera, "il ritiro a tempo indeterminato, ha sospeso i permessi e indetto il silenzio stampa"
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