MELENDUGNO - È un richiedente asilo di 21 anni, originario del Gambia e domiciliato a Roma, il primo sospettato della violenza sessuale ai danni di una giovanissima turista...
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Il giovane, sprovvisto di documenti, è stato rintracciato nella pineta e portato in caserma. Qui il passaggio più importante dell'intera vicenda, che potrebbe risultare fondamentale per le indagini successive: il 21enne, infatti, è stato riconosciuto dalla presunta vittima come uno dei due autori dello stupro subìto poche ore prima.
Fa dunque un passo in avanti l'inchiesta sulla violenza sessuale denunciata dalla turista torinese. Rimangono tuttavia ancora alcuni punti oscuri nella vicenda, a cominciare dalla ricostruzione fornita dalla stessa vittima, che ha raccontato ai militari di essere stata violentata e di essersi poi addormentata in una tenda da campeggio nelle vicinanze. Aveva bevuto troppo. E anche al suo risveglio avrebbe avuto qualche difficoltà a spiegare con chiarezza cosa fosse accaduto qualche ora prima. Quella frase - «sono stata violentata da due ragazzi di colore» - sussurrata ai sui soccorritori, è bastata tuttavia a far partire le indagini. A tutela, prima di tutto, della ragazzina, il cui racconto è finora ritenuto attendibile dagli investigatori.
Lei, una studentessa di liceo, è in vacanza nel Salento. E la notte di San Lorenzo, come centinaia di altri ragazzi, con i suoi amici era sulla spiaggia di Torre dell'Orso per il consueto rito estivo delle stelle cadenti. Cosa sia successo tra il momento in cui si trovava in spiaggia e il momento della violenza, sta ai carabinieri scoprirlo. Perché, in altre parole, la ragazzina ha lasciato la comitiva per addentrarsi nella pineta? Di certo, spiegano gli stessi investigatori, servono ulteriori indagini per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto e dare riscontro alle dichiarazioni della giovane vittima.
Il 21enne era stato convocato immediatamente in caserma e lì era stato trattenuto per qualche ora, inizialmente perché era privo di documenti. Nel corso della notte, però, la sua posizione si è evidentemente aggravata, non fosse altro per via del fatto che è stato riconosciuto dalla ragazzina. Intanto la 14enne era stata sottoposta a una serie di analisi nell'ospedale Veris Delli Ponti di Scorrano. Analisi che diranno se c'è stato un rapporto sessuale ed eventualmente se c'è stata violenza. L'esito degli accertamenti medici, determinante per il prosieguo delle indagini, è atteso per le prossime ore.
Intanto gli amici della ragazzina sono stati ascoltati dai carabinieri. Anche il loro racconto servirà a ricostruire, tassello per tassello, una vicenda che riporta a galla il problema - già sollevato nelle scorse settimane dal comandante della polizia municipale di Melendugno Antonio Nahi - della presenza di extracomunitari nella pineta.
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Quotidiano Di Puglia