Sotto esame cento malati di tumore al polmone e le loro abitazioni, alla ricerca dei livelli di radiazione presenti. Questa la mossa del Dipartimento di Prevenzione della Asl di...
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Il monitoraggio è in corso, ma non è l’unico studio in cantiere. Dalla scorsa primavera il Dipartimento di Prevenzione sta seguendo il progetto Protos, uno studio osservazionale fortemente voluto dal direttore del Dipartimento, Giovanni De Filippis, che vede la Asl collaborare con il dottor Fabrizio Bianchi del Cnr di Pisa.
«Stiamo procedendo a tappe forzate – afferma De Filippis – e lo studio osservazionale, che riteniamo possa essere completato a metà del 2017, ha una veste corposa e importante. Stanno collaborando sei borsisti e darà risposte significative». La Asl “corre”, insomma, a fronte di un dato choc emerso già a febbraio scorso con il Report del Centro Salute Ambiente. Si tratta del fattore di rischio rispetto all’eventualità di poter contrarre un tumore nel corso della propria vita. Fattore altissimo per i salentini, pari al 26,5 per cento dei salentini e su questa incidenza pesa in maniera prepotente il carcinoma polmonare con il 19,8 per cento per gli uomini e del 4,2 per cento per le donne. E il Report ha acclarato che il 14 per cento dei tumori è legato alla tipologia di lavoro; e sono stati 385 gli aborti spontanei legati a cause di inquinamento ambientale.
«Nonostante il problema delle risorse – premette De Filippis – stiamo lavorando intensamente per individuare il legame di causa-effetto. Per questo abbiamo avviato un monitoraggio in cento abitazione di persone che si sono ammalate di tumore al polmone per rilevare gli indici di radioattività presenti. Come pure il progetto Protos è un percorso di ricerca che ci aiuterà a valutare il danno sanitario».
Studi fondamentali, sia per attualizzare i dati che per mettere qualche puntello sull’inquinamento e i danni che provoca alla salute. Le quasi 450 pagine del Report, con sette parti specifiche di approfondimento (acque, suolo, aria, dati epidemiologici, agenti fisici, stili di vita e alimentazione, sistemi naturali), in cui il Csa ha raggruppato i dati in possesso a vari enti e istituzioni (Asl Lecce, Arpa Puglia, Provincia e Comune di Lecce, Inail, Regione Puglia, Università del Salento e Cnr), ma quelli relativi al Registro tumori della Asl di Lecce risalgono al periodo che va dal 2003 al 2008, mentre i dati di Arpa che riguardano acqua, suolo, aria, datano 2013. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia