Quaranta posti in palio per alternare, come legge vuole, scuola e lavoro e acquisire competenze certificate in ambito lavorativo. Ora ci prova McDonald’s a schiodare gi...
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Gli studenti che, insieme con i loro istituti, sceglieranno di intraprendere il loro percorso presso i McDonald’s lavoreranno nella sala del ristorante e saranno coinvolti in attività di accoglienza e relazione con il pubblico. Questo al fine di sviluppare quelle competenze di carattere relazionale e di comunicazione interpersonale fondamentali per approcciare al meglio il mondo del lavoro e riconosciute oggi in Italia come una delle carenze principali nei giovani. Per gli studenti non è previsto uno “stipendio”, ma lo stage rappresenta una sorta di investimento per il futuro. Che, negli altri Paesi europei, si trasforma spesso in un posto di lavoro.
Un’evidenza che è emersa anche nell’indagine “Giovani e soft skill tra scuola e lavoro” commissionata da McDonald’s all’Osservatorio giovani dell’Istituto Toniolo, ente fondatore e garante dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Imprese poco sensibili rispetto alla necessità di avvicinare al mondo del lavoro gli studenti? Nel pieno della bufera, Roberto Fatano, imprenditore e presidente di Laica (associazione che annovera tra i suoi affiliati 470 aziende) e che già lo scorso anno aveva avviato percorsi di alternanza scuola-lavoro sottoscrivendo protocolli e convenzioni con sei scuole a costo zero, si era detto pronto ad accogliere almeno 130 studenti. E ora è McDonalds che scende in campo. E che, andando oltre le locali bagarre condite col sale della burocrazia, apparecchia per gli studenti tavole. E non tavoli. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia