Saltati tutti i processi penali in programma ieri a Palazzo di Giustizia, a Lecce. Poco meno di una ottantina fra Tribunale e Corte d'Appello. Nel primo giorno di astensione...
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Ad eccezione di due processi per direttissima con indagati in custodia cautelare ed in Corte d'Appello con imputati detenuti, non si sono tenuti altri processi. Rinviati i 16 del giudice Alessandra Sermarini, i quattro e la misura patrimoniale del collegio della prima sezione, i 18 del giudice onorario Michele Guarini, nonché i quattro a testa dei giudici della seconda sezione penale Pietro Baffa e Bianca Maria Todaro. Come anche gran parte dei 30 in Corte d'Appello.
Si è invece celebrato il processo d'Appello con 38 imputati in aula bunker (come si legge in altra parte della pagina) poiché alcuni di loro sono in custodia cautelare.
Adesione massiccia, dunque, quella dei penalisti salentini alla astensione proclamata dall'Unione camere penali, dal Consiglio nazionale forense e dall'Organismo congressuale forense.
Non ci sono indicazioni diverse per ritenere che in settimana questa tendenza possa variare. Saranno rinviati tutti i processi, quelli senza detenuti. E dunque anche quello fissato per domani mattina alle 9.30 nell'aula bunker e che sta riguardando lo scambio case popolari-voti: il più importante processo degli ultimi anni sulla pubblica amministrazione che subirà uno stop nel calendario indicato dai giudici della seconda sezione penale con l'obiettivo di arrivare alla sentenza in tempi perlomeno ragionevoli.
Per la giornata di venerdì è prevista anche l'astensione degli avvocati civilisti per consentire loro di prendere parte all'incontro organizzato dalla Camera penale che ha per tema la Riforma della prescrizione. Le ragioni del no dell'avvocatura. Appuntamento alle 10 nell'aula magna Vittorio Aymone con gli avvocati ma anche con i magistrati e con le associazioni forensi.
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Il giorno del confronto e della sintesi, insomma. Sul punto il consiglio dell'ordine degli avvocati di Lecce ha emesso una delibera. Che fa riferimento alle scelte annunciate dal ministro della Giustizia, l'avvocato Alfonso Bonafede: «Pur nel mutato quadro politico, il ministro continua a rimanere indifferente alle sollecitazioni, che da ogni parte continuano a pervenire, di rivedere la norma approvata, mantenendo fermo il proposito di abolire la prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Tanto da ribadirlo nei giorni scorsi al cospetto di tutti i presidenti degli ordini e dei massimi rappresentanti dell'avvocatura italiana».
In questa delibera a firma del presidente Antonio de Mauro, si fa cenno alle aperture mostrate dal ministero Bonafede in tema di equo compenso e di avvocato in costituzione, ma che non possono essere messi sull'altro piatto della bilancia. Per il peso e per l'importanza che riveste la prescrizione sulla vita dei cittadini.
Quanto peserà l'astensione su uno dei pilastri dello schieramento politico di maggioranza, il M5s? La risposta arriverà nelle prossime settimane quando il Governo stabilirà se abolire o meno la prescrizione. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia