Positivo al test degli oppiacei l'investitore del ciclista

Positivo al test degli oppiacei l'investitore del ciclista
Non ci sarebbe stata nessuna lite tra l’automobilista e i due ciclisti alla base dell'investimento che, sulla strada che costeggia il Parco Rauccio, a due passi da...

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Non ci sarebbe stata nessuna lite tra l’automobilista e i due ciclisti alla base dell'investimento che, sulla strada che costeggia il Parco Rauccio, a due passi da Casalabate in territorio di Squinzano, è costato ieri la vita al ciclista 67enne leccese Franco Amati.


A sostenerlo sono sia Andrea Taurino, il 33enne arrestato, che Ugo Romano, 64 anni, l'altro ciclista rimasto ferito. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli attimi drammatici in cui la Fiat Cinquecento ha puntato contro Romano e contro Amati.
Intanto, in seguito ai primi esami tossicologici, sarebbe emersa la presenza di oppiacei nelle urine di Taurino.

L'investitore ha fatto al proprio avvocato Marco Pezzuto una ricostruzione confusa e alterata dell'episodio, negando in ogni caso, di essersi scagliato contro i ciclisti volontariamente.
Per il momento le accuse nei suoi confronti, formulate dal sostituto procuratore Giovanni Gagliotta, sono di omicidio volontario, tentato omicidio, omissione di soccorso e resistenza a pubblico ufficiale.

Domani mattina, alle 10, verrà interrogato in carcere dal giudice per le indagini preliminari Cinzia Vergine. Dopo l'esito dei primi esami tossicologici, l’avvocato Pezzuto intende chiedere una perizia psichiatrica che accerti un eventuale stato di tossicodipendenza cronica e che verifichi la sua capacità di intendere e di volere al momento dell’incidente. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia