Condotta sottomarina, Porto Cesareo va al Tar per la fognatura. Guerra aperta con Nardò

Condotta sottomarina, Porto Cesareo va al Tar per la fognatura. Guerra aperta con Nardò
Alla fine la “dichiarazione di guerra” è stata messa nero su bianco: il Comune di Porto Cesareo ha dato mandato all’avvocato Pietro Quinto di ricorrere al...

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Alla fine la “dichiarazione di guerra” è stata messa nero su bianco: il Comune di Porto Cesareo ha dato mandato all’avvocato Pietro Quinto di ricorrere al Tar contro le decisioni del Comune di Nardò che, appena qualche settimana fa, ha “bocciato” il protocollo firmato con Aqp e Regione e che prevedeva la realizzazione della condotta con lo sbocca a mare alla quale si sarebbe dovuta allacciare anche la fognatura che Porto Cesareo attende da decenni.

 
«Attendiamo ancora che il presidente Michele Emiliano - spiega il sindaco di Porto Cesareo, Salvatore Albano, in una nota - ci riceva per chiarire vari aspetti di questa vicenda, non rimaniamo con le mani in mano, e ricorreremo al Tar per opporci alla revoca del Protocollo. In queste ore l’amministrazione, infatti, ha affidato incarico legale all’avvocato Pietro Quinto per il ricorso al Tar contro la “famigerata” delibera numero 74 del 6 settembre scorso, in cui Nardò ha di fatto revocato i contenuti del protocollo, opponendosi allo scarico in mare delle acque reflue, alla condotta sottomarina ed al collettamento della rete fognaria di Porto Cesareo e di alcune frazioni ricadenti nel territorio di Nardò a quella già esistente e situata proprio in territorio neretino. «Chiaro che il nostro fine - prosegue Albano - collima con quello dei Cesarini, e cioè tutelare gli interessi della città».

Allo stesso legale è stato chiesto di predisporre le controdeduzioni alle osservazioni trasmesse dal Comune di Nardò ad Acquedotto pugliese ed alla Provincia di Lecce, nell’ambito del procedimento Via (valutazione impatto ambientale), per fornire assistenza e supporto all’amministrazione Jonica nell’ulteriore corso del procedimento di verifica di assoggettabilità.
Intanto i cittadini di Porto Cesareo sono pronti alla mobilitazione generale: una manifestazione pubblica è già in programma per questa sera a partire dalle 19 presso la sala consiliare di Via Cilea, organizzata dal governo locale e dal “Comitato Cittadino” nato nei giorni scorsi. Si tratta di un comitato spontaneo e libero, che raggruppa cittadini di diversa estrazione sociale, culturale e politica e che ha come obbiettivo quello di realizzare la rete fognaria, in ossequio a quanto stabilito con la firma dei due protocolli tra Regione Puglia, Aqp e comuni di Porto Cesareo e Nardò prima che, con un colpo di teatro, Nardò ritirasse un mese fa la sua adesione. E il ricorso al Tar sembra un presupposto piuttosto solido su cui poggerà la manifestazione odierna. «Questa sera con la città – spiega il sindaco Albano - discuteremo dello stato dell'arte della nostra rete fognaria e delle prospettive future, difendendo le nostre ragioni di fronte alla revoca del protocollo sancita da Nardò. Ovvio che concerteremo eventuali azioni da intraprendere».


Intanto da registrare la posizione aspramente critica del gruppo di opposizione in consiglio comunale Cambiare Rotta, espressa dai consiglieri Francesco Schito e Stefano My. «In queste ore l’Amministrazione – affermano i due consiglieri - terrà due incontri pubblici con la cittadinanza: rete fognaria e piano comunale delle coste, sul quale poi vi aggiorneremo. Senza dubbio un primo passo verso la partecipazione attiva. Ma sia chiaro che non tutto è oro. Quello sulla rete fognaria infatti avviene a 2 anni e mezzo dall’ultima volta, era il 20 maggio 2014, un’eternità fa, praticamente. Senza dimenticare che Albano ed i suoi hanno bocciato in Consiglio la nostra proposta per un focus costante sulla rete fognaria. Pretendiamo serietà e chiediamo le mappe del progetto per vedere quali vie sono incluse e quali no». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia