Tortura, lesioni personali e sequestro di persona. Sono le accuse per tre giovani di Porto Cesareo, fermati questa mattina dai carabinieri per la violenta aggressione avvenuta...
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La vittima, D. P., un operaio 33enne del posto, è stata incappucciata, minacciata con una pistola e colpita con una spranga. Dopo il primo colpo di mazza alla testa gli hanno spaccato i denti e hanno messo la testa del ragazzo in una bacinella d'acqua mentre gli puntavano una pistola e scorrendo le foto dei familiari contenute sul suo cellulare lo minacciavano.
La notte di follia, degna della peggiore sceneggiatura televisiva, sarebbe partita dal furto che la madre della vittima aveva subito tempo prima e per il quale il ragazzo sospettava il gruppo. Una volta che la notizia si sarebbe sparsa in paese, i tre avrebbero deciso di dargli una lezione. Lo hanno quindi prelevato al bar in due dicendo di volergli parlare mente un terzo li aspettava sul posto.
I giovane aveva il forte sospetto di trovarsi in una situazione di pericolo e aveva avvisato gli amici di restare allerta. Un timore rivelatosi purtroppo molto fondato, visto le condizioni in cui lo hanno ridotto. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia