Piano coste ed erosione: tre anni di monitoraggio e 10 stabilimenti a rischio. Concessioni, 52 i lotti previsti

Piano coste ed erosione: tre anni di monitoraggio e 10 stabilimenti a rischio. Concessioni, 52 i lotti previsti
Oltre 4 chilometri di costa in condizioni di grave erosione, con 10 lidi a rischio che saranno sottoposti a monitoraggio. E resta in piedi l'ipotesi di tenere aperte le...

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Oltre 4 chilometri di costa in condizioni di grave erosione, con 10 lidi a rischio che saranno sottoposti a monitoraggio. E resta in piedi l'ipotesi di tenere aperte le strutture tutto l'anno per agevolare il presidio costiero. È stato approvato in Giunta il Piano comunale delle Coste di Lecce. Lo strumento di pianificazione del litorale leccese aggiornato a seguito del dibattito pubblico e adeguato alle prescrizioni degli enti sovraordinati e della Commissione Vas - è stato adottato dall'amministrazione comunale: da oggi si apre la fase delle osservazioni prima del voto finale in Consiglio comunale.


«Il piano offre opportunità nuove che non sono solo quelle legate al turismo balneare - ha spiegato l'assessore alla Pianificazione Urbanistica e Marine Rita Miglietta -. In totale sono 52 lotti concedibili a fronte dei 27 offerti oggi. È uno strumento di pianificazione importante che anche dopo l'approvazione finale potrà modificarsi in funzione delle esigenze specifiche del territorio».
Parola d'ordine: monitoraggio. Tutto il litorale leccese, da Torre Rinalda a San Cataldo, è stato suddiviso in 5 unità gestionali costiere in cui si attiverà un costante monitoraggio dell'erosione, condiviso tra amministrazione e concessionari balneari, che consentirà di registrare la dinamica di avanzamento o arretramento degli arenili. Per ogni unità è stata realizzata una Carta della Resilienza all'erosione, intesa come la capacità dei vari tratti di sopportare tale fenomeno.

A oggi 4,4 chilometri di costa leccese sono in condizioni di grave erosione: per i 10 stabilimenti attualmente localizzati all'interno di questa fascia costiera, il Piano ha confermato la concedibilità dei lotti con obbligo di effettuare il monitoraggio in collaborazione con l'amministrazione comunale. Il controllo avrà cadenza semestrale e dovrà essere composto da una descrizione geomorfologica dello stato dei luoghi e delle porzioni limitrofe, da documentazione fotografica e rilievi e analisi granulometriche. Il monitoraggio consentirà ogni 3 anni di ottenere i risultati sull'andamento del fenomeno erosivo, e sulla base di essi, la concedibilità dei lotti potrà essere aggiornata.
«Se nell'arco dei 3 anni l'erosione si stabilizza ha spiegato l'assessore gli stabilimenti continueranno ad avere la loro concessione. Se invece il fenomeno non si arresta, per quelle unità gestionali si attiveranno altre concessioni come, ad esempio, le spiagge libere con servizi o altre tipologie di strutture».

Il Piano, poi, propone una bozza di linee guida da condividere con la Soprintendenza per la realizzazione di nuovi manufatti e attrezzature amovibili, e per la rigenerazione ecologica delle strutture esistenti. L'amministrazione intende proporre, in ambiti specifici più esposti a fenomeni di abbandono e vandalismo e privi di servizi, la permanenza di manufatti sostenibili, con allestimenti distinti tra estate e inverno, dove assume particolare rilevanza strategica la permanenza intesa come presidio costiero.

«Vogliamo concedere agli operatori la possibilità di mantenere i loro manufatti anche di inverno, magari con un layout diverso, proprio per agevolare le operazioni di presidio ha spiegato l'assessore -. L'Ente ministeriale non ha ancora rilasciato l'autorizzazione ma come Comune vogliamo rilanciare questa richiesta».


Per quanto riguarda le biomasse vegetali presenti sulle spiagge, il piano individua le aree, in posizione dunale o retrodunale, dove accumulare temporaneamente o in modo permanente la posidonia. Nei prossimi 30 giorni, gli stakeolders potranno presentare nuove osservazioni che saranno poi valutate dal Consiglio Comunale. Dopo l'approvazione in aula, il Piano sarà trasmesso alla Giunta Regionale che, entro 60 giorni, si esprimerà sulla compatibilità del Pcc con il Piano Regionale delle Coste. Una volta ottenuto il via libera, il Piano sarà definitivamente approvato dal Consiglio comunale. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia