«No ai permessi premio dopo i femminicidi» L'appello della consigliera sul caso di Noemi

«No ai permessi premio dopo i femminicidi» L'appello della consigliera sul caso di Noemi
La consigliera di Parità della provincia di Lecce Filomena D'Antini fa appello al ministro della Giustizia Carlo Nordio, al sottosegretario alla Giustizia Francesco...

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La consigliera di Parità della provincia di Lecce Filomena D'Antini fa appello al ministro della Giustizia Carlo Nordio, al sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto e al Senatore Roberto Marti presidente commissione Cultura e istruzione affinché i permessi premio vengano negati a chiunque commette femminicidi e al contempo le scuole di ogni ordine e grado si impegnino in una rivoluzione culturale orientata ad educare i ragazzi al rispetto verso le donne.

 

Fermato in auto a Cagliari

Il riferimento in particolare è alla vicenda di Lucio M, di Montesardo nel Salento, condannato in via definitiva per il femminicidio di Noemi Durini, di Specchia, che aveva ricevuto un permesso premio per recarsi al lavoro, ma è stato fermato ad agosto a Cagliari, alla guida di un'auto, a quanto pare, in stato di ebbrezza.

«Il permesso premio concesso all'omicida di Noemi rappresenta l'altra faccia di una giustizia contraddittoria, di una giustizia che contraddice l'effetto deterrente della legge penale, di una giustizia che se da una parte tenta di rieducare i carnefici dall'altra si scontra con chi non ha esitato un secondo ad ammazzare chi lo amava. Ma soprattutto si scontra con chi è pronto a commettere ancora reati. Questo è quanto accaduto con Lucio M, trovato alla guida della sua autovettura in stato di ebbrezza durante un permesso premio. Il femminicidio - continua la consigliera di Parità della Provincia di Lecce Filomena D'Antini è una grave violazione dei diritti umani, oggi una grave emergenza sociale. Ogni tre giorni mediamente c'è una donna ammazzata da un uomo. Ed allora si abbia il coraggio di garantire soprattutto la certezza della pena per dimostrare a chi è pronto ad ammazzare una donna che la giustizia non scherza, che tutto il dolore non può essere cancellato con i premi».ù


«Con nota del 28 agosto - si legge nella missiva inviata ai rappresentanti delle istituzioni - Imma Rizzo madre di Noemi Durini tramite l'avvocato Valentina Presicce - mi ha investito formalmente come consigliera di Parità della Provincia di Lecce al fine di sollecitare gli organi di governo ad intervenire affinché i permessi premio non vengano più concessi a chi come Lucio M, carnefice della piccola Noemi, commette reati di femminicidio. Sono da sempre impegnata a garantire supporto alle vittime di violenza e consapevole che con la forza deterrente di pene esemplari, oltre che con la diffusione della cultura del rispetto verso l'universo femminile, nelle scuole ed in ogni contesto sociale, si può realizzare quella rivoluzione culturale diretta a garantire il diritto alla vita all'universo femminile. A tal fine si chiede un intervento urgente affinché i permessi premio vengano negati a chiunque commette femminicidi».
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Quotidiano Di Puglia