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Peppino Palaia (all'anagrafe Giuseppe, ma solo all'anagrafe) sale nuovamente in cattedra. Il medico sociale, nel calcio per oltre 50 anni, con più di 1.600 partite da dottore del suo Lecce, avrà un insegnamento in Università del Salento. Sarà lui il docente titolare del corso di Medicina interna, dello sport e primo soccorso, che sarà erogato per gli studenti del terzo anno di Scienze motorie e dello sport. E sarà lui a esaminare, poi, i ragazzi. Si tratta di un esame da sei crediti, con le lezioni erogate già in questo primo semestre.
Peppino Palaia, una vita nel calcio
Dal 2001 al 2012, Palaia aveva già insegnato al corso di Fisioterapia dell'Università di Bari per la sede distaccata di Brindisi.
Il tumore e lo sport
In campo ha salvato la vita a Francesco Marino, a Fabrizio Cammarata e a Manuel Scavone, in campo. Ha tre specializzazioni in Medicina e un curriculum probabilmente unico in Italia. «Ai ragazzi proporrò le esperienza che ho vissuto. Le evidenze da campo, più che scientifiche. Forse in alcuni casi valgono anche di più», spiega con il sorriso. Esperienze, come quel tumore battuto più volte. «Facevo sport anche durante la chemio, è servito tanto - racconta -. Mi ritengo un tumorato di Dio». Lo dice col sorriso. E parlerà anche di questo, in aula, perché spiegherà quanto lo sport possa essere importante tanto nella cura delle malattie quanto nella prevenzione tumorale.
Ha lasciato il Lecce nell'estate del 2020 ma è una delle poche e grandi bandiere giallorosse dell'epoca contemporanea. Tanto da essere amato quanto un calciatore. E a 78 anni torna in cattedra.
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