Torna l'incubo del racket. E torna l'allarme per l'escalation di attentati e di atti indimidatori. Una bomba carta questa volta con l'attività investigativa...
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Il forte boato ha messo in allarme i residenti dei palazzi adiacenti al civico 28, dove ignoti hanno piazzato il petardo, prima di farlo esplodere e provocare un botto avvertito in quasi tutto il quartiere. Un'esplosione che non ha creato danni, ma che comunque gli agenti non sottovalutano, soprattutto alla luce degli ultimi episodi intimidatori e gli incendi dolosi registrati in città negli ultimi mesi. Un 2019, sotto questo profilo, che viene ricordato per quantità di episodi e non solo. Con la paura delle estorsioni - e, appunto, delle intimidazioni - che in città si fa sempre più forte.
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Che si tratti di un atto intimidatorio o di qualcosa d'altro saranno le indagini avviate dagli agenti della Squadra Mobile di Lecce a chiarirlo. Perché lo scoppio di un grosso petardo davanti all'ingresso di un'attività commerciale, soprattutto dopo gli episodi registrati negli ultimi mesi in città, necessita senza ombra di dubbio di un approfondimento. La pista dell'avvertimento, al momento, sembra quella
Bar, negozi, attività commerciali in diverse zone della città prese di mira da ignoti che hanno appiccato incendi a gazebo, strutture e mobili in legno, porte di ingresso, e alla merce disposta all'interno dei negozi.
Lunga la lista degli attentati avvenuti in città negli ultimi mesi. Il primo incendio, che poi ne aveva decretato l'inevitabile chiusura, si era verificato a marzo scorso ai danni del negozio di articoli per feste Balloon Party di viale Japigia, andato poi completamente distrutto il 14 settembre scorso dopo il rogo appiccato da un 57enne leccese, Paolo Spalluto, reo confesso ed ex gestore del bar adiacente, il Twin Towers. In realtà, quell'episodio ha una storia tutta sua.
Ma tra i due episodi altri ne sono stati registrati in città nel corso dei mesi. La notte tra il 31 luglio e l'1 agosto scorsi i piromani hanno appiccato le fiamme all'esterno del bar White Lady di via 95° Reggimento Fanteria, non molto distante dalla centralissima piazza Mazzini. Danni ingenti registrati causa dell'incendio, forse di origine dolosa, alla tenda parasole, al gazebo e alla parete del bar, preso di mira dai piromani esattamente un anno prima. Esattamente due settimane dopo ignoti hanno appiccato le fiamme al tappetino esterno del bar XL, di via don Luigi Sturzo, non lontano da piazza Mazzini. Un esercizio centrale e molto conosciuto in città.
La zona centrale, ma non solo, perché negli ultimi mesi la criminalità - sempre che venga confermata la pista a cui stanno lavorando gli investigatori - si è estesa anche al resto del territorio cittadino. Un esempio per tutti: l'attentato contro il lido Circeo nella notte tra l'1 e il 2 maggio scorsi a Torre Chianca. Una catena che rischia di allungarsi. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia