Annullata con rinvio la sentenza del 28 febbraio dell’anno scorso che ebbe come conseguenza immediata il ritiro della candidatura alle elezioni regionali di Gabriele...
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I primi due gradi di giudizio si sono occupati del ruolo di Abaterusso di fondatore ed amministratore unico della “Vereto”, nonché proprietario dell’85 per cento delle quote insieme a Redouanne Marsali, 49 anni, di origini marocchine, che gli avrebbe consentito di distrarre i beni per evitare l’aggressione dei creditori una volta arrivata la sentenza di fallimento del Tribunale: un’Audi A4, una slitta automontata, una smerigliatrice, ma soprattutto un ramo di azienda ceduto nel novembre del 2005 per 28mila euro ad una società amministrata dal padre Ernesto.
I due gradi di giudizio hanno riguardato anche quella parte dell’inchiesta condotta dal pubblico ministero Emilio Arnesano con la Guardia di finanza, sul mancato deposito in cancelleria dei libri e delle scritture contabili, del bilancio fallimentare e dell’elenco dei creditori per gli anni dal 2005 al 2008. Ma da questa accusa Abaterusso era stato assolto in primo grado e Marsali con la sentenza d’Appello. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia