Morti senza un funerale, una cerimonia dopo la pandemia per ricordarli tutti: il sindaco scrive ai parroci

Morti senza un funerale, una cerimonia dopo la pandemia per ricordarli tutti: il sindaco scrive ai parroci
Una cerimonia per onorare tutti i defunti nel cimitero comunale alla fine dell'emergenza Covid-19. Il sindaco di Taviano Giuseppe Tanisi ha scritto ai tre parroci della...

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Una cerimonia per onorare tutti i defunti nel cimitero comunale alla fine dell'emergenza Covid-19. Il sindaco di Taviano Giuseppe Tanisi ha scritto ai tre parroci della cittadina e, per la precisione,  don Lucio Borgia per la Parrocchia San Martino di Tours, don Francesco Marulli  per la parrocchia Benedetta Vergine Maria Addolorata e don Franco Francioso per la parrocchia Benedetta Vergine Maria Immacolata a Mancaversa proponendo di prevedere «una pubblica cerimonia all' interno del cimitero comunale per il tempo in cui ci saremo lasciati alle spalle così mesti giorni e la legge lo consenta», così come si legge nella missiva, ovvero una cerimonia con la quale si possa fare memoria e onorare tutti quei concittadini deceduti in tempo di emergenza sanitaria e ai quali, per le misure restrittive poste in atto da decreto governativo, non è stato possibile «dare degna sepoltura, tributando loro gli onori di un funerale».


Proprio l'assenza di un funerale, per il primo cittadino tavianese è «una condizione che va ad acuire il dolore del distacco e il senso di smarrimento dei familiari dell' estinto».  Come si legge all'inizio della lettera ai sacerdoti, Tanisi il dei Sepolcri di Ugo Foscolo: «Il culto dei morti è stato da sempre prerogativa ineludibile e tratto distintivo dell' uomo in tutte le civiltà avvicendatesi nella storia, è quella 'celeste dote' con la quale riusciamo a trattenere con i nostri morti quel legame di memoria e di affetto». Conclude: «Ho formulato questa richiesta venerdì scorso, 4 aprile, che nella pietà popolare è noto come Venerdì dell' Addolorata e giornata del dolore; credo sia anche questa una forma di solidarietà, e soprattutto un segno di civiltà per una comunità che voglia dimostrarsi attenta e unità». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia