Pescatori di frodo piazzano le reti nella Grotta della Zinzulusa. Sequetrati 200 metri di attrezzatura abusiva

Pescatori di frodo piazzano le reti nella Grotta della Zinzulusa. Sequetrati 200 metri di attrezzatura abusiva
Duecento metri di reta da pesca collocata abusivamente nei pressi della Grotta della Zinzulusa. Probabilmente sistemata da pescatori di frodo per poi vendere il pesce al mercato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Duecento metri di reta da pesca collocata abusivamente nei pressi della Grotta della Zinzulusa. Probabilmente sistemata da pescatori di frodo per poi vendere il pesce al mercato nero. La scoperta è della Guardia costiera che questa mattina, durante l’attività di monitoraggio delle acque di giurisdizione, a Sud di Otranto, ha infatti rinvenuto l'attrezzatura da pesca non consentita.


In tutto sono stati sequestrati circa 200 metri di rete illecitamente collocati in una zona di mare dall’inestimabile valore paesaggistico ed ambientale costituendo difatti oltre che un notevole pericolo per la sicurezza della navigazione, in quanto reti non segnalate e meticolosamente occultate, anche un attentato al delicato equilibrio dell’ecosistema marino caratterizzante la zona di mare in questione (un capo della rete è stato praticamente vincolato al costone roccioso presente in zona).

Il pesce bloccato nelle reti, essendo ancora vivo è stato immediatamente rigettato in acqua. Intanto sono in corso le indagini per cercare di risalire ai responsabili di tale azione che con il loro comportamento hanno tentato di compromettere la diversità biologica sottoposta a regime di maggior tutela in considerazione della rara fauna acquatica presente in zona. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia