La procura conferma: chiesto il rinvio a giudizio per i fratelli Cariddi e altri 58

La procura conferma: chiesto il rinvio a giudizio per i fratelli Cariddi e altri 58
La procura di Lecce ha chiesto il rinvio a giudizio dell'ex sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, del fratello Luciano e di altre 58 persone. L'udienza preliminare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La procura di Lecce ha chiesto il rinvio a giudizio dell'ex sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, del fratello Luciano e di altre 58 persone. L'udienza preliminare sarà celebrata il 10 marzo prossimo dinanzi al gup Alessandra Sermarini. Confermato il pacchetto di accuse del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e del pm Giorgia Villa. 

Le indagini

Stando all’accusa, formulata sulla base di indagini dei i carabinieri del Nucleo investigativo, i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria e la polizia provinciale in quel di Otranto sarebbero stati commessi «plurimi» delitti contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e contro l’amministrazione della giustizia, al fine di agevolare un gruppo di imprenditori in una serie di iniziative private, in cambio del «consolidamento e incremento del consenso elettorale per Luciano Cariddi, già sindaco di Otranto e candidato al senato nel marzo 2018, nonché per il fratello Pierpaolo, subentrato quale primo cittadino».
Obiettivo e al contempo strumento, a parere della Procura, per la «realizzazione degli investimenti economici degli imprenditori amici realizzati con modalità illecite e con una vera e propria svendita del territorio del Comune di Otranto, in spregio agli strumenti urbanistici vigenti e alle norme di tutela del paesaggio». Vi sarebbero stati anche complici nell’ufficio tecnico comunale, per il rilascio delle autorizzazioni.
Gli imprenditori coinvolti sono Salvatore Giannetta, Raffaele De Santis, Roberto e Luigi De Santis, Luigi Bleve.

Parti offese il Comune, la Regione e il ministero della Cultura

Sono state individuate come persone offese dei reati il Comune di Otranto, la Provincia, la Regione Puglia, l'Inps, il ministero della Cultura, l'Agenzia delle entrate, l'ex comandante della capitaneria di Otranto, Elena Manni e Vito Spedicato. Potranno, se lo riterranno, costituirsi parte civile. Le difese sono affidate agli avvocati Alessandro Dello Russo, Gianluca D’Oria, Viola Messa, Michele Laforgia, Luigi Covella, Luigi, Arcangelo e Alberto Corvaglia, Silvio Verri, Roberto Eustachio Sisto, Pietro Quinto, Antonio Quinto, Sergio Schito, Luigi e Roberto Rella, Rocco Vincenti, Amilcare Tana, Giuseppe Fornari, Salvatore Corrado, Corrado Sammarruco, Donato Mellone, Stefano De Francesco, Davide Ciriolo, Francesca Coppi, Giovanni Montagna, Carlo Viva, Giovanni Bellisario, Ubaldo Macrì, Antonio Nicolani, Antonio Cerfeda, Luigi Sindaco, Luca Laterza, Luca Bruni, Pietro Viola, Vincenzo Di Gioia, Giuseppe Negro, Vito Nicola De Pietro, Flavia Casciaro, Iuri Chironi; Roberto Ricchiuto.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia