Annegati mentre erano in vacanza: disposte nuove indagini

Annegati mentre erano in vacanza: disposte nuove indagini
Disposte nuove indagini sulla morte di Pia Patruno e Rosario Francesco Marino, i due giovani di 27 e 29 anni originari di Cerignola che persero la vita al largo di Otranto il 10...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Disposte nuove indagini sulla morte di Pia Patruno e Rosario Francesco Marino, i due giovani di 27 e 29 anni originari di Cerignola che persero la vita al largo di Otranto il 10 luglio del 2021. Sotto indagine, per quella tragedia, sono finiti il titolare del resort Baia dei Turchi, insieme al direttore della sicurezza e a due bagnini. La Procura aveva avanzato richiesta di archiviazione del caso, ritenendo che nessuno degli indagati potesse essere ritenuto responsabile per l'accaduto.

Rigettata l'archiviazione

Il giudice Angelo Zizzari, tuttavia, ha accolto l'istanza dell'avvocato Michele Laforgia, che assiste le famiglie delle vittime, ed ha quindi rigettato la richiesta di archiviazione. Gli atti saranno ora restituiti alla Procura, che si occuperà di eseguire nuove indagini nell'arco dei prossimi quattro mesi. Saranno ascoltati altri testimoni e sarà eseguita una consulenza tecnica per ricostruire la dinamica della tragedia.

La tragedia a causa del mare agitato

I due giovani erano giunti in vacanza nel Salento da poche ore in compagnia di altri amici. Il giorno della tragedia il mare era particolarmente agitato a causa del forte vento. Per la Procura non ci fu nessuna condotta omissiva, sulla scorta degli accertamenti condotti dai militari della Guardia Costiera di Otranto, che non avrebbero consentito di individuare con certezza il punto di ingresso in mare dei due giovani. Inoltre, il punto di ritrovamento dei corpi parrebbe incompatibile con l'ingresso del resort. E nessuno dei bagnanti presenti nello specchio d'acqua antistante la struttura si sarebbe accorto della presenza dei due giovani in difficoltà. La Procura ha rimarcato anche che i bagnini si sarebbero adoperati il più possibile, nonostante la loro postazione di salvataggio fosse a circa 200 metri dal luogo del ritrovamento. Tutti questi elementi hanno spinto il pm a chiedere l'archiviazione del caso, non ravvisando dunque alcun comportamento penalmente rilevante in capo alle persone sottoposte a indagine. Ma ora sarà necessario eseguire ulteriori approfondimenti. Nell'opposizione alla richiesta di archiviazione, il legale delle famiglie ha sostenuto come sulla spiaggia attrezzata vi fosse una torretta di salvataggio. Il gestore del lido e gli addetti alla sorveglianza e al salvataggio, è la tesi delle famiglie, avrebbero dovuto prestare particolare attenzione, viste le condizioni della costa. Con un servizio di salvataggio regolarmente attivo i due giovani in difficoltà sarebbero stati notati e quindi aiutati. E probabilmente l’esito della vicenda non sarebbe stato drammatico, così come lo fu nel cuore dell’estate di due anni fa, in uno dei tratti più belli della costa adriatica salentina. A difendere gli indagati sono gli avvocati Gabriele Presicce e Mauro Finocchito.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia