BRINDISI - Dopo la serie di scarcerazioni, decise dal Tribunale del Riesame di Lecce per una trentina di indagati del Brindisino per mafia, droga e armi, arriva un analogo...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il Riesame di Lecce ha accolto il ricorso del legale, Stefano Prontera, che come gli altri aveva sollevato una questione sulla carenza di motivazione autonoma dell’ordinanza del gip Vincenzo Brancato.
Oltre che per Carlo Solazzo l’ordinanza di custodia cautelare, che era stata eseguita il 12 dicembre scorso, nei confronti di altre 57 persone, è stata annullata anche per il fratello Pietro e per altri due indagati, Umberto Nicoletti e Floriano Chirivì, difesi dagli avvocati Giancarlo Dei Lazzaretti e Anna Centonze, che rispondevano di altri reati.
Solazzo è accusato dell’omicidio di Presta, con l’aggravante della premeditazione e della finalità mafiosa “al fine di agevolare l'attività della frangia operante in San Donaci e Cellino San Marco dell'associazione di tipo mafioso denominata Sacra Corona Unita cui egli apparteneva, mediante l'eliminazione di Presta il quale aveva sfidato il suo ruolo di vertice e il suo prestigio criminale entrando con lui in contrasto nel traffico di sostanze stupefacenti essendo per di più figlio di un collaboratore di giustizia”. Presta fu raggiunto da diversi colpi di fucile e pistola ma morì per le lesioni alla testa riportate in una colluttazione.
Sulla vicenda delle scarcerazioni brindisine l’ispettorato del ministero della Giustizia ha già avviato giorni fa accertamenti preliminari chiedendo informazioni alla procura generale di Lecce.
Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia