Omicidio-suicidio, il ricordo delle amiche di Donatella: «Splendida e solare»

Omicidio-suicidio, il ricordo delle amiche di Donatella: «Splendida e solare»
«Ti vorrei chiamare e arrabbiarmi, perché non mi avevi detto ultimamente che le cose ancora non andavano, ma non posso più farlo». È sui social...

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«Ti vorrei chiamare e arrabbiarmi, perché non mi avevi detto ultimamente che le cose ancora non andavano, ma non posso più farlo». È sui social che le amiche di Donatella riversano il fiume di ricordi e di messaggi. Le più intime sapevano che c'era qualche problema con Matteo. Crisi che andavano e venivano, che si acuivano e risolvevano. Liti che si susseguivano, per poi placarsi. L'ultima, drammatica, è finita nel sangue. «Continuo a risentire l'audio di pochi giorni fa - racconta una delle persone a lei più vicine - sei uno dei ricordi più belli della mia vita». Parole di affetto, di cordoglio.

«La conoscevo da quando era bambina»

«Conoscevo Donatella - spiega un'altra - da quando eravamo bambine. Oggi sento parlare di un femminicidio e mi rendo conto di quanto le parole siano riduttive. È morta Donatella, quella brava ragazza che conosco da sempre, che pensavo di rivedere a Torre Lapillo quest'estate e lascia due bambini che cresceranno con un enorme perché». Donatella lavorava in un negozio di intimo del centro commerciale Mongolfiera di Surbo. È rimasto chiuso nel giorno del delitto, della tragedia. Ha riaperto ieri.

All'interno due colleghe con gli occhi gonfi di lacrime: «Siamo sconvolte». È quasi impossibile tornare a lavorare con quel peso sul cuore. In vetrina ci sono gli stessi costumi da bagno, gli abitini che aveva ripiegato lei nei giorni precedenti. Tutto è rimasto esattamente com'era. Non tutti, fra quanti passano in una galleria di un ipermercato, sanno cosa è accaduto. Il vuoto lasciato da una splendida donna, madre di due bimbi, che era entusiasta anche del suo ruolo all'interno del negozio. Ne andava fiera. Aveva trovato l'impiego alle porte di Lecce pochi anni fa, dopo aver deciso di rientrare a casa.

Con Matteo aveva trascorso un lungo periodo in Lombardia, a Pieve Emanuele. C'è chi le scrive anche da lì, perché non ha dimenticato il suo sorriso. «Oggi sono morta insieme a te» posta un'altra amica. «Bella - la descrivono - semplice, solare, sempre col sorriso e un grande cuore. Non è giusto, veglia sui tuoi piccoli come hai sempre fatto. Ti voglio bene Dona». La chiamavano così, le compagne di mille avventure e di decine di foto postate sui social, il vero punto di incontro di una generazione che non è nativa digitale ma che vive sulle piazze virtuali. Anche Donatella era molto attiva sul web. Pubblicava foto con Matteo e con i bimbi: cuoricini, palloncini e la foto dei regali. Le dichiarazioni d'amore. Un amore spezzato in una notte di follia. Nessuno sa darsi una spiegazione, nessuno fra gli amici, spende parole di rabbia nei confronti di Matteo che si è ucciso dandosi fuoco dopo averla assassinata. «Tre famiglie rovinate - dicono - e un dolore immenso. Nulla più».

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Quotidiano Di Puglia