Raccoglievano il sangue dai mattatoi per smaltirlo in campagna e in un pozzo artesiano: maxi operazione del Noe fra il Salento, la Campania e il Lazio

Raccoglievano il sangue dai mattatoi per smaltirlo in campagna e in un pozzo artesiano: maxi operazione del Noe fra il Salento, la Campania e il Lazio
Puglia, Lazio e Campania sono le tre regioni coinvolte nel blitz “Sangue amaro” condotto dai militari del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce e del Nipaaf salentino,...

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Puglia, Lazio e Campania sono le tre regioni coinvolte nel blitz “Sangue amaro” condotto dai militari del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce e del Nipaaf salentino, che ha portato oggi all'arresto di sette persone, fra le quali il titolare di una ditta di Carmiano, e al sequestro di un opificio, di una villa, di una cisterna e di sei automezzi.

I sette arrestati, che si trovano ristretti ai domiciliari, rispondono di associazione per delinquere, attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e di gestione illecita di rifiuti, come contenuto nelle ordinanze emesse dal gip di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Ai domiciliari sono finiti: A. G., 50enne; F. L., 46enne, O. L., 25enne, G. M. 37enne e V. T., 37enne, tutti di Francavilla Fontana e riconducibili alla società “O.R.M.” di Oria. E poi ancora M. M., della società “Ilsad srl”, 31enne di Roma ma residente a Carmiano, e G. S., 61enne di Acerra (in provincia di Napoli), della società “Ofelia Ambiente”.

L’indagine ha preso avvio nell'autunno del 2018 dopo un controllo in un impianto che tratta e smaltisce i sottoprodotti di origine animale, la O.R.M. s.r.l. di Oria. Secondo gli investigatori, il sangue proveniente dalla macellazione degli animali veniva illecitamente smaltito all’interno di alcuni terreni e, in particolare, in un pozzo nella disponibilità di uno degli indagati principali. Un'attività illecita che coinvolgeva anche aziende campane e laziali. 

Gli indagati sono accusati di aver imbastito un sistema per il quale raccoglievano il sangue da numerosi mattatoi grazie all'ausilio di una cisterna e redigendo falsi documenti di trasporto, lo smaltivano su terreni e all'interno di un pozzo artesiano in una proprietà privata di Francavilla fontana. La gravità della condotta degli indagati è stata evidenziata nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Lecce, che scrive come «le complessive condotte indagate attengano tutte ad un contesto di operazioni professionali e imprenditoriali per nulla incline al rispetto della normativa posta a presidio della salute pubblica, con gravi implicazioni in tema di procurato inquinamento ambientale che solo nel tempo si potranno concretamente apprezzare laddove il pericolo, concreto, che tanto si realizzi è ineluttabilmente evidente».

Di circa tre milioni di euro il valore dei beni sequestrati e 300mila euro l’illecito profitto derivante dal non conforme smaltimento del sangue. Il gip di Lecce ha disposto il sequestro dell’opificio riconducibile alla società O.R.M. s.r.l. di Francavilla Fontana e di una villa nella disponibilità degli amministratori della stessa società. Complessivamente, nel blitz sono stati impiegati sessanta militari.

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Quotidiano Di Puglia