Dallo sciopero generale, con serrata anche dei commercianti, indetto a Melendugno, al corteo per le vie del capoluogo promosso dal movimento “No Tav”. Sarà un...
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«Progetto strategico per lo sviluppo del Paese e per nulla impattante dal punto di vista paesaggistico e ambientale», ribatte il governo, che attraverso il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda è tornato a mettere in evidenza la valenza del gasdotto, necessità di diversificare il mix energetico sviluppando le infrastrutture e le interconnessioni, ammonendo: «La vicenda del gasdotto Tap è umiliante per il Paese perché non riusciamo a fare un tubo da 1,5 metri. Dobbiamo evitare che per ogni infrastruttura che si voglia fare in Italia si pensi che il territorio venga violato: è una grande battaglia che va fatta, una sfida di lungo periodo che non va affrontata ideologicamente».
Ma il fronte del “no” al gasdotto non ci sta. E si prepara alle prossime, due iniziative di piazza. Entrambi gli eventi sono stati preceduti sabato da un convegno curato dall’Associazione Terra Mia – Amici NoTap, in collaborazione con il Comitato No Tap ed il patrocinio dei Comuni di Melendugno, Vernole, Castrì e Martano, in programma, a partire dalle ore 18.30, presso la sala del Nuovo Cinema Paradiso, a Melendugno. Ospite della conferenza, il giornalista e conduttore televisivo Gianluigi Paragone.
Le iniziative allestite contro il gasdotto con approdo a San Foca entreranno nel vivo mercoledì prossimo, con la chiusura degli esercizi commerciali a Melendugno. La comunità locale, si fermerà in segno di protesta contro il progetto del gasdotto e di solidarietà con gli attivisti No Tap. “Saremo chiusi per difendere il futuro delle nostre attività”, annunciano gli esercenti aderenti alla giornata di protesta.
«La nostra dignità non si vende a una multinazionale straniera che sta devastando il territorio e la nostra economia. La nostra dignità va oltre ogni forma di violenza che tutti, indistintamente, stiamo subendo. Tap ha garantito che non ci saranno ripercussioni sull’economia di questa terra, ma già adesso con i lavori non ancora iniziati stiamo vedendo lo scempio che porterà quest’opera: zone rosse, posti di blocco, militarizzazione di un territorio, tutti eventi che stanno distruggendo la nostra economia».
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Quotidiano Di Puglia