Degrado e incuria negli spazi del Must: aree sporche, arredi divelti ed erba incolta. E l’opposizione bacchetta Palazzo Carafa: «Un brutta cartolina per turisti e...
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Criticità confermate anche dalla presidente di commissione Paola Gigante: «La situazione non era delle migliori. Abbiamo trovato sporcizia negli ambienti esterni, nelle stanze e nei corridoi, porte anti-incendio pericolanti, vetri rotti, verde e aiuole non curati. Non siamo riusciti a portare a termine la visita all’interno di tutta la struttura. Martedì faremo un nuovo sopralluogo e abbiamo invitato l’assessore al ramo».
Uno spettacolo «desolante» a detta dei consiglieri di opposizione che incalzano l’assessore alla Cultura Antonella Agnoli «componente di un’amministrazione che ha fatto della valorizzazione del patrimonio culturale della città uno dei suoi cavalli di battaglia in campagna elettorale – hanno sottolineato nella nota congiunta –. Chiediamo che dai programmi sbandierati ora si passi ai fatti. L’assessore intervenga immediatamente per porre rimedio allo stato di degrado in cui versano alcuni spazi del museo e allo spettacolo desolante che si sta offrendo a migliaia di turisti in queste settimane. Il Must torni a essere il salotto buono della città e non uno dei tanti “ripostigli” di questa amministrazione».
A bacchettare la Giunta ci pensa anche il movimento Sentire Civico che, invece, punta il dito sullo stato di incuria del Parco delle Cave: «Progettato come un esclusivo polmone verde, che avrebbe potuto essere reale raccordo cittadino, realizzato con il contributo intellettuale dell’architetto Siza, oggi lo scopriamo abbandonato a se stesso come il figliastro incompreso di una matrigna troppo occupata – si legge nella nota -. Dobbiamo prendere atto che la cura dei parchi cittadini non è tra le priorità di questa amministrazione ma questo stride anche con il dibattito in auge in questi giorni in merito al pericolo che zone incolte possono causare alla comunità». Il movimento denuncia la mancata cura del parco cittadino, con il verde pubblico senza manutenzione ed erba incolta e cresciuta a dismisura: «Laddove si accetti a mani basse il decreto Martina, appare alquanto strano che poi non si presti la minima attenzione alla cura delle zone verdi della città all’interno delle quali potrebbero proliferare diversi focolai di batteri - si legge nel comunicato -. Appurato ciò potrebbe essere opportuno che il Sindaco allargasse i progetti di gestione del verde pubblico ad associazioni o cittadini che saprebbero sicuramente meglio degli organi politici, a giudicare dai fatti, curare con amore un bene pubblico».
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Quotidiano Di Puglia