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La notifica all'amministratore di fatto non è valida se la società ha anche degli amministratori nominati a norma di legge. E la terza sezione della Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Lecce annulla un avviso di accertamento di oltre 268mila euro notificato all'Associazione sportiva dilettantistica Cesari di Cutrofiano. Il ricorso è stato presentato dall'avvocato Maurizio Villani per conto della persona che è stata indicata dall'Agenzia delle Entrate come amministratore di fatto della società sportiva.
Errata la notifica
L'avviso di accertamento riguardava ritenute, Iras, Iva e Irap riferite all'anno di imposta 2016 e si basava su un processo verbale di constatazione redatto dalla guardia di finanza in seguito a un accertamento nella sede della società.
Per il collegio (presidente Andrea Memmo, giudici Biagio Lorenzo Saracino e Luigi Amantonico), non può considerarsi valida la notifica che viene inviata all'amministratore di fatto, in quanto quest'ultimo non rappresenta la società, essendo la rappresentanza legale in mano agli amministratori nominati a norma di legge. Solo nel caso di società di persone o di fatto, sottolineano i giudici, chi ha l'effettiva gestione della società ne ha anche la rappresentanza legale. C'è poi l'aspetto legato alle notifiche dell'accertamento, che per i giudici sono state effettuate in violazione della normativa di riferimento. La notifica, infatti, deve essere consegnata alla persona che rappresenta l'ente. Sono proprio le esigenze di certezza delle procedure di notifica che impongono di fare riferimento al rappresentante dell'ente indicato nel registro delle società.
Ma i giudici aggiungono anche altro: a carico all'amministratore di fatto non potrebbe esserci comunque alcuna responsabilità per le sanzioni accertate in capo alla società, perché le sanzioni amministrative relative a società o enti con personalità giuridica sono esclusivamente a carico della persona giuridica. La Corte di giustizia tributaria di Lecce ha dunque accolto tutte le eccezioni sollevate dall'avvocato Villani ed ha annullato l'avviso di accertamento, condannando l'Agenzia delle Entrate al pagamento delle spese legali, quantificate in 5.000 euro.
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Quotidiano Di Puglia