Un messaggio indirizzato alla sorella della giovane vittima. Per dire che lei ha visto, e può essere d’aiuto. Un nuovo tassello si aggiunge alle indagini che stanno...
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Si restringe così il campo: inizialmente, le prime testimonianze avevano parlato di un Suv di colore scuro; adesso c’è anche la marca dell’auto - viene indicata un'Audi - che ha provocato l’impatto e che subito dopo è fuggita a forte velocità. Sarà più agevole, in questo modo, riuscire a risalire al presunto responsabile.
Anche se si tratterà di un lavoro lungo e faticoso: saranno passate al setaccio tutte le telecamere di sorveglianza presenti in zona, alla ricerca dell’auto incriminata. Ma non è l’unica arma a disposizione degli inquirenti.
Si sta tentando, infatti, un’altra strada: quella che passa dalle celle telefoniche. Una volta individuata la cella “agganciata” dalla telefonata di soccorso del 22enne che era alla guida dell’auto su cui viaggiava anche Gianluigi, sarà possibile avere un elenco dei cellulari transitati in quei minuti su quel tratto di strada e che hanno agganciato la stessa cella. Questo per due motivi: da una parte si cercano altri testimoni, gente che potrebbe dare un contributo, anche minimo, alle indagini; dall’altra, almeno in teoria, potrebbe essere possibile rintracciare il conducente dell’Audi. Uno scenario tutt’altro che fantasioso, al quale si potrebbe arrivare attraverso un controllo incrociato tra l’elenco dei telefonini agganciati alla cella e i possessori di un’Audi.
Insomma, sembra che sia ormai questione di tempo. Il cerchio potrebbe stringersi molto velocemente attorno alla persona che, con una manovra azzardata, ha causato la rovinosa uscita di strada della Fiat Idea condotta dal 22enne, al fianco del quale c’era Gianluigi Coppola. La famiglia, nelle ore immediatamente successive all’incidente, aveva lanciato un appello a chiunque avesse visto qualcosa. Adesso quel messaggio su Facebook riapre le speranze.
L’impatto si era verificato il 4 marzo scorso sulla statale 275, all’altezza del Mercatone Uno di Surano. Per evitare il Suv scuro, il conducente della Idea aveva dovuto violentemente scartare verso destra, non riuscendo però a evitare l’impatto prima contro il guardrail e poi contro un albero. Il 15enne aveva avuto la peggio: portato con urgenza all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, è morto domenica scorsa, dopo nove giorni di agonia durante i quali i familiari hannosperato in un miracolo. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia