La gioia della nascita e il dramma della morte in un solo momento. L’esistenza di Manuela Manco, 34enne professoressa di matematica originaria di Melissano ma residente a...
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Manuela Manco era deceduta l’8 febbraio 2015 all’ospedale “Bufalini” di Cesena dove era stata ricoverata da una settimana per le complicazioni di un’influenza sfociate in una polmonite. Il referto prodotto dalla Asl Romagna parlava di un’embolia polmonare come possibile causa diretta della morte e conseguenza della positività riscontrata al virus influenzale A/H1N1. Secondo la Asl nonostante tutte le azioni messe in atto per contrastare l’insufficienza respiratori, non sarebbe stato possibile evitare l’arresto cardiaco avvenuto alle 21.30 di quel maledetto 8 febbraio. Una spiegazione che però non aveva convinto i familiari di Manuela che hanno subito voluto vederci chiaro per capire se il decesso della giovane poteva essere evitato o meno e se ci fossero eventuali responsabilità.
Inizialmente gli avvisi di garanzia erano stati recapitati a una quindicina di persone, tutti i medici di base che hanno seguito Manuela, e i medici di pronto soccorso, medicina d’urgenza e terapia intensiva, che ne hanno seguito il decorso fino alla morte. La perizia medico legale era stata affidata al professor Franco Tagliaro di Verona. La donna al momento della scomparsa insegnava alle scuola media “Ippolito Nievo” di Gambettola, ma in precedenza aveva fatto supplenza in varie scuole del territorio. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia