Morì mentre era incinta per un’influenza: la Asl citata in giudizio

Morì mentre era incinta per un’influenza: la Asl citata in giudizio
La gioia della nascita e il dramma della morte in un solo momento. L’esistenza di Manuela Manco, 34enne professoressa di matematica originaria di Melissano ma residente a...

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La gioia della nascita e il dramma della morte in un solo momento. L’esistenza di Manuela Manco, 34enne professoressa di matematica originaria di Melissano ma residente a Gambettola, in provincia di Forlì-Cesena, dove insegnava, si era spenta l’8 febbraio del 2015 a causa di complicazioni derivanti da un’influenza. La giovane donna era incinta di 26 settimane e fu fatta partorire con un taglio cesareo. Manuela diede alla luce una bambina che, sia pur prematura, è riuscita a sopravvivere e ora vive con la sorellina più grande insieme al padre nei dintorni di Pescara. Nel processo per omicidio colposo avviato dopo l’esposto presentato dai familiari dell’insegnante, ora entra anche l’Ausl. L’accusa, come detto, è di omicidio derivante da colpa medica e gli imputati sono i medici Costantino Mastronardi di Cesena ed Emiliano Gamberini di Bagnacavallo, difesi dall’avvocato Antonella Monteleone. Nei giorni scorsi, l’avvocato Saschia Soli, che cura gli interessi del marito della vittima, anche in qualità di tutore delle due figlie, e altri parenti della giovane, ha avanzato la richiesta per la citazione in giudizio del responsabile civile dell’Ausl. Nell’ultima udienza, il giudice Floriana Lisena ha proceduto alla lettura del decreto, per poi aggiornarsi alla prossima fissata per il 24 maggio. Il processo entrerà nel vivo all’inizio del prossimo anno. L’Azienda sanitaria locale è entrata nel procedimento nell’eventualità di una condanna a carico dei sanitari per il risarcimento alle parti civili, in particolare alle figlie minori rimaste orfane.

Manuela Manco era deceduta l’8 febbraio 2015 all’ospedale “Bufalini” di Cesena dove era stata ricoverata da una settimana per le complicazioni di un’influenza sfociate in una polmonite. Il referto prodotto dalla Asl Romagna parlava di un’embolia polmonare come possibile causa diretta della morte e conseguenza della positività riscontrata al virus influenzale A/H1N1. Secondo la Asl nonostante tutte le azioni messe in atto per contrastare l’insufficienza respiratori, non sarebbe stato possibile evitare l’arresto cardiaco avvenuto alle 21.30 di quel maledetto 8 febbraio. Una spiegazione che però non aveva convinto i familiari di Manuela che hanno subito voluto vederci chiaro per capire se il decesso della giovane poteva essere evitato o meno e se ci fossero eventuali responsabilità.

 Inizialmente gli avvisi di garanzia erano stati recapitati a una quindicina di persone, tutti i medici di base che hanno seguito Manuela, e i medici di pronto soccorso, medicina d’urgenza e terapia intensiva, che ne hanno seguito il decorso fino alla morte. La perizia medico legale era stata affidata al professor Franco Tagliaro di Verona. La donna al momento della scomparsa insegnava alle scuola media “Ippolito Nievo” di Gambettola, ma in precedenza aveva fatto supplenza in varie scuole del territorio. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia