Il sostegno elettorale della Croce Rosse ad Attilio Monosi nelle elezioni comunali dell'anno scorso. E nelle primarie che crearono una profonda spaccatura nel centro destra...
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Abuso di ufficio contestato a Monosi e Gorgoni, in concorso con Ilaria Decimo, quest'ultima presidente regionale della Croce rossa da aprile del 2016. Per fatti risalenti fino a maggio del 2015 ed in particolare per l'assegnazione alla Croce rossa dell'immobile di viale Grassi, al 111/A. Immobile acquisito dal Comune dall'Agenzia del Demanio fra i beni confiscati alla mafia. Allora la Decimo ricopriva il ruolo di presidente del comitato territoriale di Lecce, nella contestazione viene ricordato che del direttivo regionale facesse parte la moglie di Monosi.
Il caso è finito all'attenzione dell'inchiesta della Procura di Lecce e della Guardia di finanza che contesta l'ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata all'abuso di ufficio, alla corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, alla corruzione elettorale ed ai falsi in atto pubblico: anche per questo immobile, come per le case-parcheggio e gli alloggi per l'emergenza abitative, l'accusa è di aver bypassato tutte le procedure.
La pratica sarebbe stata seguita in prima persona da Monosi: «Rammentando nel contempo alla Decimo l'imminenza delle prossime scadenze elettorali delle amministrative del 2017 e delle primarie del 2016, per le quali riceveva assicurazioni dalla Decimo circa il sostegno della Croce rossa di Lecce».
E.M.
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Quotidiano Di Puglia