Disabile, ma non abbastanza: stop al Reddito. «Ma vorrei solo trovare un lavoro adeguato»

Disabile, ma non abbastanza: stop al Reddito. «Ma vorrei solo trovare un lavoro adeguato»
«Sono stanca di vivere e sono stanca di vedere che tutti danno addosso ai percettori del reddito di cittadinanza, senza considerare gli sforzi che si fanno per cercare...

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«Sono stanca di vivere e sono stanca di vedere che tutti danno addosso ai percettori del reddito di cittadinanza, senza considerare gli sforzi che si fanno per cercare lavoro, senza mai riuscire a trovarlo». A parlare è Maria Rosaria Palmarini 46 anni, di Maglie, che percepisce 450 euro con il reddito di cittadinanza, importo che le è stato già decurtato di 100 euro e che da luglio non riceverà più, perché ha una disabilità del 50 per cento ma non supera il 67 per cento richiesto dai nuovi parametri.

I problemi di salute

Un passato da proprietaria di un'attività commerciale di profumi e accessori, dopo vent'anni è stata costretta a chiudere per la crisi e per occuparsi dei genitori bisognosi di assistenza. Figlia unica, da qualche anno è rimasta completamente da sola. Senza nessun famigliare, senza il sostegno economico e l'affetto dei genitori non è riuscita a rialzarsi. A complicare la situazione, problemi di salute confermati dal riconoscimento del 50 per cento di invalidità, e in più una protesi che ha dovuto acquistare da sola perché non prevista dal servizio sanitario nazionale. «Io voglio lavorare, ma vorrei che chi ti offre un lavoro poi mantenesse le promesse, mi piacerebbe che quando te ne viene offerto uno poi gli orari fossero normali o quanto meno adeguati allo stipendio. Non si può lavorare per tre euro l'ora per undici ore al giorno, in alcuni casi senza neanche la possibilità di andare in bagno» racconta Maria Rosaria Palmarini.

«Io sto cercando un lavoro con mansioni impiegatizie, come previsto dal mio stato di salute, - spiega la donna - ma si trovano solo lavori come bracciante agricola, assistenza e barista. Sono lavori che io non posso fare, pur di lavorare ho accettato lavori anche nei supermercati, ma nonostante le promesse i contratti sono solo saltuari. Io mi sento umiliata, non si può continuare a prendere in giro le persone. Così non voglio campare. Io ho problemi di salute, ma non si può sopravvivere così nella perenne incertezza economica e lavorativa e vivere in un baratro. Non si può scegliere se mangiare o accendere i termosifoni o pagare la protesi o qualsiasi altro imprevisto. Non posso combattere per sopravvivere. Ho bisogno di affrontare i problemi della vita partendo da una base. Continuano ad offendere chi percepisce il reddito di cittadinanza, ma ogni situazione è diversa. Il diritto al lavoro viene proposto come un favore, in una società che diventa sempre più clientelare e chi non riesce a far parte di alcuni meccanismi viene tagliato fuori».

La ricerca di un lavoro

Maria Rosaria è alla ricerca disperata di un lavoro e di un aiuto per trovarlo. «Io voglio lavorare: cassiera, commessa, segretaria ho studi liceali che mi permettono di apprendere facilmente anche ciò che non ho mai fatto. L'importante è uscire da questo baratro, perché senza soldi non si può fare niente, né vivere, né avere una vita sociale».

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Quotidiano Di Puglia