Insulti sui social a Lele e ai Negramaro. La reazione travolgente dei fan: «Basta! Sapete solo odiare»

Insulti sui social a Lele e ai Negramaro. La reazione travolgente dei fan: «Basta! Sapete solo odiare»
Immancabili, ecco gli “odiatori social” scesi in campo  a commentare le notizie che giungono dalla Rianimazione dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce,...

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Immancabili, ecco gli “odiatori social” scesi in campo  a commentare le notizie che giungono dalla Rianimazione dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, dove Lele Spedicato - il chitarrista dei Negramaro colto da malore - sta lottando per sopravvivere circondato dall'affetto dei familiari, della sua band e dei fan. Su Facebook stamani gli odiatori seriali si sono esibiti in post vergognosi, tra i quali spicca uno in cui l'autore addirittura augura la morte del chitarrista "colpevole" di «fare musica di m...».

Ma gli odiatori questa volta hanno trovato pane per i loro denti. I commenti di condanna non si sono fatti attendere. Una valanga di reazioni che ha isolato gli autori delle offese, una nuova grande manifestazione di stima e affetto nei contronti della band e soprattutto di Lele che in questi giorni sta combattendo la sua battaglia più importante. “Basta! Sapete solo odiare...”; “Vergogna!”, è il tono dei commenti.

L'autore del vergognoso post è finito anche nel mirino di Selvaggia Lucarelli, che in un lungo post mostra tutti i commenti e le risposte choc e lo attacca duramente. «Perché si sveglia una mattina e decide di utilizzare questo mezzo potente e bellissimo che è fb, per comunicare a tutti che se muore il chitarrista dei Negramaro lui è contento? - si chiede la Lucarelli - Non lo so. Nega che sia una provocazione e vabbè. Parla della solita libertà di dire quel che si vuole, che ormai è l’alibi del coglione. Continua con le scemenze nei commenti. E fin qui nulla di nuovo. Il problema è che un adulto mediamente evoluto come lui, rispondendo a chi gli fa notare quanto sia stato becero e gratuito, ritenga che non si possa giudicare una persona per quello che scrive su internet. (LO SCRIVE LUI)». 

«È qui che si capisce il problema - prosegue - La solita distorsione della realtà. Il solito problema dell’ignoranza nel ritenere il web un mondo parallelo, una zona franca, un non luogo in cui si può essere altro, in cui si può essere la parte peggiore di sè, perché tanto mica è la realtà. Invece qui e lì sono la stessa cosa e se non l’hai capito dopo un decennio di fb, hai un problema serio. Sono LA STESSA COSA con la differenza che nel bar sotto casa gli amici, i parenti, le persone che vogliono bene a Lele non hanno possibilità di ascoltare le tue idiozie. Qui le leggiamo tutti, compresi (potenzialmente) loro. E immagino - conclude - che il nostro eroe del giorno, se quegli amici, quei parenti, fossero seduti al bar, se ne starebbe ben zitto. Se vi piace la provocazione, almeno assumetevi il rischio di un pugno in faccia».


Il post di Mino de Santis. Nel pomeriggio anche  il cantautore salentino Mino De Santis è intervenuto su Facebook censurando il post finito sotto accusa.
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Quotidiano Di Puglia