Il turismo dei record: il Salento vola con b&b e stranieri

Il turismo dei record: il Salento vola con b&b e stranieri
Boom di stranieri, ma anche di attività extralberghiere. Che vuole dire bed and breakfast, anche resort, masserie e case vacanza. Due fattori che s’incrociano e che...

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Boom di stranieri, ma anche di attività extralberghiere. Che vuole dire bed and breakfast, anche resort, masserie e case vacanza. Due fattori che s’incrociano e che fanno volare il Salento: sei anni di cifre record, una linea di tendenza che volge verso la crescita costante del territorio.

Una fotografia con il segno più sia pur tra qualche ombra: è il filo conduttore del report “Turismo nella provincia di Lecce: Prospettive ed opportunità di sviluppo” presentato ieri mattina a Palazzo Adorno dal prefetto Claudio Palomba, dal presidente della Provincia Antonio Gabellone, dell’assessore alla Cultura del Comune di Lecce Luigi Coclite e dal presidente della Camera di Commercio Alfredo Prete. In pratica, la radiografia del settore costruita con i dati sel Sistema Statistico Nazionale.
Periodo d’esame: 2009–2015. Sono stati sviscerati dati e percentuali che permettono di comprendere con maggiore precisione quali siano le note positive e i tasti dolenti. La certezza resta una: nel Salento il turismo continua a crescere. Il 2015 ha segnato un nuovo ritorno alla crescita dei flussi turistici provinciali che, contando 915mila arrivi e 4,3 milioni di presenze, sono aumentati, rispetto al 2014, del 6% nel numero di turisti e del 1,3% in termini di pernottamenti. 
 
Nel biennio precedente il trend di crescita che dall’inizio del millennio fino al 2012 aveva portato al raddoppio dei flussi turistici, aveva manifestato una battuta d’arresto, soprattutto dovuta al minor numero di visitatori italiani. Se questi sono diminuiti, in questi anni sono sempre aumentati i turisti stranieri. Una costante. 
Qualche dato. Nel 2015 i turisti stranieri che hanno scelto di visitare la provincia sono aumentati, rispetto al 2009, del 84%. Cresce il turismo, cresce l’industria dell’ospitalità. Gli esercizi ricettivi sono cresciuti del 24%, risultando nel 2015 pari a 2.040 unità. I posti letto messi a disposizione sono aumentati del 20.6% raggiungendo le 87.748 unità. In questo quadro la forbice tra alberghi e b&b aumenta di anno in anno. Infatti la capacità ricettiva complessiva si distribuisce per il 35,7% dei posti letto negli alberghi e per il 64,3 % nelle strutture extra alberghiere. Basti pensare che in provincia i bed and breakfast sono 1.161. 

Su questa tipologia di esercizio la cartina di tornasole può essere rappresentata da Lecce, comune della provincia con il maggior numero di esercizi ricettivi, contando 287 strutture tra cui 226 b&b. Luigi Coclite, assessore alla Cultura di Lecce, ha così commentato lo scenario emerso: «Nel Salento il turismo cresce contrariamente a quanto accade nel resto d’Italia è stato premiato il modello della rete, della condivisione delle politiche da parte degli enti interessati. Il dato più interessante riguarda l’occupazione e aumentano gli occupati tra donne e giovani grazie al turismo e alla cultura». 

Più cauto il presidente della Camera di Commercio, Alfredo Prete: «Questi dati sono importanti perché fanno capire che cosa significhi lavorare nel mondo del turismo, ma gli aspetti negativi esistono ancora, inutile nasconderlo. C’è una pressione fiscale ancora alle stelle e una burocrazia ancora troppo macchinosa, basti pensare alla fase di montaggio e smontaggio delle strutture balneari. I trasporti sono ancora inefficaci, soprattutto quelli che dovrebbero collegare uno scalo importante, come l’aeroporto di Brindisi, con la provincia di Lecce. Anche gli imprenditori devono fare di più, soprattutto nel campo della formazione e di una equa retribuzione del personale. Un dipendente pagato in nero e miseramente sarà un lavoratore non motivato, che non porterà beneficio alla qualità del settore».


L’analisi del presidente Gabellone si concentra sulla necessità di investire in alcuni punti chiave: «La positività di questi dati dimostra che in questo territorio si fa gioco di squadra. Certo, c’è ancora da lavorare, penso soprattutto alla scuola, bisogna investire negli istituti alberghieri di cui gode questa terra. Poi il tema trasporti. Quest’anno Salentoinbus ha ospitato quasi un milione di passeggeri. Sono numeri che rendono l’dea del fenomeno che dobbiamo essere in grado di gestire». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia