Lecce, si dimette il direttivo provinciale di Forza Italia

Lecce, si dimette il direttivo provinciale di Forza Italia
LECCE - Doccia fredda per Forza Italia, che vede le dimissioni in blocco del direttivo provinciale del partito nel Salento. In una nota formata da Fernando Leone, Giuliana...

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LECCE - Doccia fredda per Forza Italia, che vede le dimissioni in blocco del direttivo provinciale del partito nel Salento. In una nota formata da Fernando Leone, Giuliana Coluccio, Giovanni Zecca, Cristian Sturdà, Ada Alibrando, Cosimo Leo, Bruno Corrado, Cesare Vernaleone e Francesca Tundo le motivazioni del gesto, legate alla decisione di sostenere Gaetano Messuti alle primarie per la candidatura a sindaco di Lecce.

«I sottoscritti componenti del comitato del Direttivo Provinciale di Forza Italia di Lecce, non condividendo
l’operato della segreteria provinciale e dei vertici regionali del Partito dichiarano di dimettersi dal Direttivo
Provinciale», si legge in una nota.
«Nell’ultima ed unica riunione del direttivo provinciale, del 14 gennaio, erano state prese all’unanimità delle
decisioni che sono state completamente disattese - proseguono i dimissionari - Non solo. Il segretario provinciale Paride Mazzotta ha dichiarato in un secondo momento e in modo assolutamente non veritiero, che la decisione di aderire alle consultazioni primarie, per la scelta del candidato sindaco di Lecce, era stata presa in modo unanime. Nulla di più falso. Ma non è finita qui: anche la decisione di sostenere l’avvocato Messuti alle consultazioni primarie - spacciata da Mazzotta come frutto di una scelta unanime del direttivo - non è stata affatto una scelta
collegiale».
«Troviamo inutile rapportarci con chi vuol decidere da solo, cancellando ogni forma di libertà e collegialità
all’interno del partito; ormai è una situazione allo sbando dove la gente entra ed esce dal partito senza
regola alcuna - concludono i membri del direttivo -. Non possiamo accettare lo stile personalistico che ha intrapreso il nostro partito, sempre più all’angolo di una competizione che potevamo affrontare tutti uniti intorno ad un nostro candidato. Non possiamo più essere parte integrante di un Direttivo strutturato in questo modo. Un direttivo che, a

conti fatti, nemmeno esiste».

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Quotidiano Di Puglia