Si sono macchiati di crimini orrendi, nel corso della loro “carriera” nella malavita locale. Crimini che sono costati ad entrambi la condanna all’ergastolo. Ora...
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I due, attraverso i rispettivi legali, avevano richiamato una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, che aveva trattato il caso di un uomo condannato all’ergastolo al termine di un processo con rito abbreviato. Era successo questo: l’imputato aveva scelto il rito alternativo in virtù del fatto che avrebbe usufruito di una riduzione della pena, da ergastolo (con o senza isolamento diurno) a trent’anni. Dopo la scelta del rito abbreviato, però, le cose cambiarono: e fu stabilito che la pena dell’ergastolo con isolamento diurno venisse sostituita con un “semplice” ergastolo. Il ricorso dell’imputato alla Corte europea ebbe un esito favorevole, proprio perché l’interpretazione della norma era cambiata dopo la sua scelta di avvalersi del rito abbreviato.
Le cose sono andate diversamente per Mercuri e Versienti.
Anche loro avevano chiesto che il “fine pena mai” venisse tramutato in trent’anni di carcere.
Quotidiano Di Puglia