Lavoratori Monteco pronti a incrociare le braccia il prossimo lunedì, 27 novembre. Il servizio di raccolta dei rifiuti si fermerà a Lecce, Surbo, Trepuzzi,...
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A Lecce, in particolare, la giornata di astensione dal lavoro si inserisce in una situazione già tesa fra la stazione appaltante, cioè il Comune, e l’azienda che si occupa di spazzamento e raccolta domiciliare dei rifiuti. E non è nemmeno la prima volta che i circa 200 operai dichiarano lo sciopero: l’anno scorso, in primavera, si fermarono per due giorni sollevando una serie di contestazioni.
Oggi i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Fiadel e Ugl La, protestano contro «le continue e costanti inadempienze della Monteco» e l’elenco redatto dalle organizzazioni sindacali è lungo. «Mancato riscontro dei versamenti ai Fondi di previdenza complementare; mancata discussione in merito ai carichi di lavoro e continue, illegittime contestazioni; mancata discussione dell’organizzazione dei servizi; mancata discussione sulla composizione delle squadre operative e delle attrezzature; mancato riscontro in merito alla fornitura periodica di indumenti di lavoro»: una serie di problemi che, inevitabilmente, finiscono per ripercuotersi sul servizio di pulizia della città, che - val bene ricordarlo - è interamente coperto con le tasse dei cittadini, nello specifico con la Tari.
La comunicazione dello sciopero è stata inviata giorni fa al prefetto Claudio Palomba, ai sindaci di Lecce e di Surbo, alla commissione di garanzia per gli scioperi e ai lavoratori nei cantieri. Ventiquattro ore durante le quali la spazzatura resterà per strada e dopo un week end, dunque sarà indispensabile vigilare sugli abbandoni e fare una differenziata accurata e intelligente per limitare i danni.
Liti giudiziarie e sciopero, arrivano però in un momento in cui la città, lentamente, ha visto aumentare il volume di rifiuti differenziati, arrivato a sfiorare il 50% e l’amministrazione, con l’assessorato all’Ambiente, comincia a pensare al varo di una “tariffa intelligente”, tarata sulle effettive produzione di rifiuti e capacità di differenziare di famiglie e imprese.
Da cambiare e migliorare, insomma, c’è ancora tanto e la strada, per l’amministrazione Salvemini, sarà tutta in salita. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia